Scritto da © woodenship - Lun, 31/12/2018 - 17:52
Oscenamente spinte avanti, nude
le gambe bianche, secche più che
rami, d'un brivido arcuate, a reggere
il nulla di quanto ti faccia spirito
l'aria stranita: oggi hai solo camminato
lo scherno d'altri sul gobbo e lo sterno
mostrando, con quel gusto raro
dell'uccidersi un po' alla volta, sapore
dissennato, per papille non avvezze.
Sì che non è bello sapere di avercela
che ti strani ondeggiando piumino
testa che ti si curva di ghiandole gonfie
al collo: non di una corda o una pallottola
ma segno d'un pizzico di veleno, follia
disciolta linfa in gocce, come di collirio
donanti scintillante nitore a sollievo
per il non visto, però sentito nel delirio
del giorno per giorno, vicino al tropico
degli allucinati amori. Eppre ce l' avrai
sempre lì le stille: in punta di lingua
brillanti, come in una vetrina che in faccia
ci spiaccichi il Natale, spiazzando che
più non è
... meglio che non ti si arrivi a fronte
sfiorandotela
non la bacia fortuna: soltanto ci corra soffio
lungo le rughe, corrusche di nervi
avanti sospinte inconsciamente brusche
anch'esse follie all'anno inscenanti.
***Uno scoppiettante Capodanno per un felicissimo anno a venire: buon 2019. E che in esso possano trovare realizzazione i vostri sogni.
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