Scritto da © Ezio Falcomer - Sab, 02/02/2019 - 09:10
Le mattine, quelle così,
quelle che si mettono di sbieco,
io non le amo meno delle altre.
Hanno sul dorso creste di gallo,
sporgenze ossee, come corna
di dinosauro. Le mattine,
quelle così, in cui vorrei essere
da un'altra parte, a raccogliere cavoli
o a consultare incunaboli,
in quelle mattine tento l'infinito,
spicco come un volo,
incurante della gravità,
cerco l'amore incondizionato,
quello che non ferisce.
Quelle così sono mattine ineguagliabili,
sorelle di un pallido inverno,
umide di prossimo carnevale.
Sempre di un passo indietro
rispetto all'eternità.
quelle che si mettono di sbieco,
io non le amo meno delle altre.
Hanno sul dorso creste di gallo,
sporgenze ossee, come corna
di dinosauro. Le mattine,
quelle così, in cui vorrei essere
da un'altra parte, a raccogliere cavoli
o a consultare incunaboli,
in quelle mattine tento l'infinito,
spicco come un volo,
incurante della gravità,
cerco l'amore incondizionato,
quello che non ferisce.
Quelle così sono mattine ineguagliabili,
sorelle di un pallido inverno,
umide di prossimo carnevale.
Sempre di un passo indietro
rispetto all'eternità.
»
- Blog di Ezio Falcomer
- 732 letture