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Razzia d'estate

Fammi sopravvivere a questa razzia d'estate.
A questa dilagante allegria.
A questa eufemistica barbarie.
Ho il sudore fin sui testicoli.
E le bestemmie giù per il lavabo.
 
Ci sono bocche che masticano.
C'è luce di luglio, diafana e allucinata.
Ci sono vedove ricurve su vermi e frattaglie.
C'è la morte del desiderio
sulle guglie gotiche e orrorose.
C'è il dominio di Satana 
sui cuori e sulle solitudini.
C'è il sentire, ferreo e cuneiforme.
Quest'assenza di colonna vertebrale.
 
E l'amore? Senza atomi. Senza linfa.
E senza intelligenza.
Ma quando l'ha mai avuta?
Amore.
Cortocircuito di egoismi.
E semi d'anguria su per i gangli vitali.
Roboanti ischemie.
Vado via.
Per perdermi all'orizzonte.
Non cercatemi fra i morti né fra gli spiriti.
Al limite brezza, o gas venefico.
Alito d'anguilla, o di gatto appestato.

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