Scritto da © roberto caterina - Mar, 09/06/2020 - 18:05
Delle cose nuove io sento poco
Delle antiche la dolce melodia
Che ancora non è sbaglio ovver follia
Ma linea che all’anima dà fuoco
Quasi avessi appreso io un solo gioco
Di chiamar da lunge la poesia
Che da vicino paia roba mia
E confonda il ver con quel ch’io invoco
Piace sempre quel che appartiene altrui
E per far sì che al fin diventi nostro
Creiamo dentro di noi quasi un mostro
Un’immagine che sia l'invito
Che quando ogni tempo è pur fuggito
Consoli con sua bellezza i giorni bui
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