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Devil

( disegno mio)
 
Egli le cingeva i fianchi delicati come petali di rosa lasciandole sulla carne i segni indelebili delle sue dita e sussurrandole all’orecchio parole suadenti che Ella non udiva, presa com’era nella passione del momento.
Ad ogni bacio, ad ogni carezza la fanciulla esalava un sospiro che pareva fosse l’ultimo tanto era il suo godimento. Un fuoco. Un fuoco che la bruciava e consumava dentro e fuori. Ogni suo morso le devastava la pelle morbida e candida del seno, un dolore questo che attendeva con contento e non temeva. E al grido di lei, lui rispondeva con un grugnito.
Nessuno l’amava come faceva lui. No, lui non l’amava la possedeva soltanto, ma ciò che importanza poteva avere se la faceva fremere e gioire a quella devastante passione che le permetteva di cavalcare ogni notte nel giardino dell’oblio, se la faceva vibrare ad ogni tocco delle sue mani o della sua lingua. Pregava. No, non pregava, implorava, si implorava che quella piacevole tortura non finisse mai, che durasse in eterno. Lo bramava, ne aveva bisogno.
L’anima ormai non le apparteneva più. L’aveva venduta a lui, al suo amante, firmando un patto con il sangue che notte dopo notte rispettavano con dovizia.
Anche se attorno a loro era tutto tenebra, per la giovane, nel cielo, brillavano sempre le stelle.
La fanciulla si era ormai votata al suo giogo. Chi altri sapeva darle ciò che le dava Lui, chi altri la faceva scuotere, trepidare, tormentare, dannare e sprofondare negli abissi reconditi dell’amplesso che quell’essere le regalava. Nessuno.
Di certo non l’uomo che le avevano imposto di sposare. Lui no.
Non era peccato il suo adulterio, no perché le era dovuto e fino a ch’Egli l’avesse voluta, fino a che sarebbe durato si sarebbe sacrificata a quella schiavitù. La notte le apparteneva, era sua, loro. Ogni notte fino all’alba.
E quando l’aurora annunciava il suo risveglio tingendo il cielo di colori, il suo amante si dissolveva in una nuvola di fumo denso, ma poi tornava. Sarebbe ritornato ancora per reclamare un’altra notte di intensa passione.

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