Sostieni anche tu il nostro sito
Scritto da © miresol - Sab, 30/10/2010 - 12:20
Uno.
Uno oppure una, non importa se maschio o femmina, facciamo maschio, così non ci sarà il dovere di immaginare un vestito, il colore dei capelli, brutto il corpo oppure bello. Uno dentro una Panda o una Seicento, o chissà magari dentro un Suv. Uno che mangia come gli altri, beve, come gli altri caga e questo non fa storia, certo, ma il resto, che storia fa? Quale la differenza?
Uno che non è più funzionale e la faccenda è grave.
“Certo comprendiamo” gli dicono, ma lui lo sa, non si accettano rotelle ferme in ingranaggi in movimento.
Uno, camomilla, biancospino, fiori di Bach, poi ansiolitici. Uno superfluo, forza lavoro arrugginita, impiego in bilico, ore e ed ore a pensare perdita, senza immaginare profitto.
Uno senza Dio e neppure l’orgoglio di fare senza,
Uno. Dicono: la mancanza di valori, la forza che non c’è più, confinata in altri tempi, in altre vite. Uno, entità individuale chiusa al mondo. E' l’egoismo, qualcuno afferma, non saper più dire la parola noi.
Uno dunque, Panda, Seicento, un più importante Suv, quando un giorno si consuma e ne rimane solo uno spicchio. Deragliare, sbandare, finire contro il guardrail. Finire.
Uno che non lo farà, ritroverà voce, tornerà a casa, ci ripenserà magari l'indomani. Ma il pensiero vale forse qualcosa? Uno che si nasconde dentro la linea dei giorni e neppure te ne accorgi. Uno che sale le scale, ritorna a casa, anche se ha perso il senso della parola ritorno.
Fuori altre Panda, Seicento, Suv, macchine dai nomi suadenti, grovigli di ruote, targhe, clacson a coprire tante storie non storie.
»
- Blog di miresol
- Login o registrati per inviare commenti
- 1431 letture
le nostre pubblicazioni 
