Au souffle berceur et doux,
Qui vient à tes pieds rider
Les ondes de gazon roux.
di antichi inculcati timori
mi involve mi avvolge
mi stressa mi squassa
mi artiglia e mi affonda
nei miasmi ancestrali
rami secchi..senza linfa,
luci spente
come nebbia in paradiso.
Nidi addormentati
su fragili impalcature
in attesa della primavera.
mangia viscere lenta,
non esserci e sentirsi piombo,
incesto con sorella nera,
male atroce del sentirsi esistere,
come un subire
Satana incubus che ti possiede
succubus, ti asfissia.
E la mattina è un urlo di silenzio
verso un aria densa di stupido pulito.
Perché resistere
al bacio dell'immobilità?
L'agire stringe il cappio,
l'attesa è in un tempo senza futuro.
Oh schiacciare quel pulsante
e spegnersi:
la coscienza che si sfalda in mille atomi
centrifughi verso l'ignoto e misericordioso
nulla.
S’il veut, nous caresser ou nous prendre pour cible
dispersa
nel buio della mente
assente al richiamo di noi
senza il tuo sorriso
vagar tra le parole perdute
ricordi sbiaditi
nel lento morir
nell'amore sbagliato.
genera sofferenza
lasciando poi muto
di ogni preghiera
il rosario sgranato
nei giorni del tempo
che rotolano via
come perle rosate
di collana spezzata.
prega e chiama il silenzio
a posar nella pietà d'amare
il velo del riposo
sul corpo
che ora appartiene
ai cieli sognati
nella sepoltura
dei suoi paradisi
che non conosciamo.
i tuoi sorrisi
maschere di gesso
appannati dal vetro.
Un vecchio abbraccio
legato alle mie mani
a scorrere "passato"
in cerca di me.
gl'insoluti dento
i fiumi spostati di un metro
lattea la via
scoppiate luci in alto
un lampeggiare di disgusto
l'odore della resa
questa lama di dolore
questo fluire torbido di pensiero
curaro che avvelena e non uccide
perenne viaggio di muti passi
insonnia nera di notte infinita
finiscimi se devi
finiscimi se puoi
finiscimi se vuoi.
come una furia
travolgente
come il Simun
nel deserto
E squassò
l'anima mia
rivoltandola
come un calzino
chiudendo al vento
i boccaporti
dello Spirito
Maledizione atavica
Febbre gelata
di rapace Follia
famelica e cieca
Sprofondai
in una danza senza fine
tragica danza aliena
che vibrava nelle mie ossa
tremanti
come le corde d'un violino
pizzicate dal diavolo
Correvo la mia corsa
su un perenne tappeto mobile
inarrestabilmente veloce
Fermo, io, in un sol punto .
Fremente
Stralunato
Raggelato
Piangevano le stelle
disciogliendo sul mio capo
freddo e desolato argento
mentre tutto perde colore
il pensiero prepotente
si insinua dentro
oggi non ho lacrime
la tua assenza è
un macigno che schiaccia
in silenzio mi rifugio
nel dolore,
chiudo la porta al mondo
voglio vivere e svanire
nella carezza d'un pugno
che si serra... nell'oblio
Chôme et que même l’esprit vaque
seduto davanti ad un bianco alienante
guardo lettere come simboli a me sconosciuti
che dita ritrose rifiutano nei gesti consueti
invano motivate da una stanca volontà
in un angolo mucchietti di parole inespresse
giacciono accartocciate, dimenticate appaiono
come oscene ferite che lacerano il bianco
neanche la luna può ormai raccontarmi
rifugge la mia anima il contatto delle stelle
il bianco riflette come specchio la mia angoscia
seduto in attesa di un altro me stesso
urlo il mio silenzio
a Brancolare.
Come
se nel Buio
neppure un Bagliore
fosse rimasto.
in celle d'Ombra
sfere di Nebbia.
Ci scambiamo baci
strappandoli al Tempo
prigione di cristallo
baciata dal Sole.
quelle discinte catene
che abbracciamo
nei silenzi sfioriti
di notti adunche,
tra obbrobri felini
e specchi impauriti,
e mentre divincola
anche il buio,
smarriamo i
il tempo e
il presente è
zattera
senza appiglio
pèse sur elle;
l'horizon est ridé comme un front de vieillard;
oiseau, gazelle,
prêtez-moi votre vol; éclair, emporte-moi!
rotore dell'essere riluttante avrò per cena,
ma tu non ci sarai.
Perché?
Gonfio quanto una vescica che sta per esplodere,
alcun ritegno ci sarà a salvarmi,
nessun farmaco potrà recidere il legame,
solo tenebra a coprire i miei occhi piscina...
Solo allora potrò sorridere senza crucciarmi
e rilassarmi con te che sei sempre dentro me.
Parole come ventose si stracciano sul seno
di una donna che fu linfa per pulsioni.
Termina.
E ascolta ciò che il mondo ti dice.
Vana speranza s'appoggia su iridi fraudolente
e con la sapienza dei segni vivrò attraverso loro...
abat le frais bleuet, comme le dur chardon,
telle qu’un plomb cruel qui, dans sa course, brille,
siffle, et, fendant les airs, vous frappe sans pardon
De par un douloureux devoir
Les notes d'or de sa voix tendre
La mia ombra.
Senza volto senza voce
nulla nel nulla
e s'annulla.
La mia ombra.
Qui
adesso
nella notte
nella tomba
sulla sponda.
Deux formes ont tout à l'heure passé.
Et l'on entend à peine leurs paroles.
Et les lierres étaient tout noirs.
Chère, pour peu que tu te bouges,
Renaissent tous mes désespoirs.
Le ciel était trop bleu, trop tendre
La mer trop verte et l'air trop doux.
Je crains toujours,- ce qu'est d'attendre!
Quelque fuite atroce de vous.
Et du luisant buis je suis las,
Et de tout ...
Cependant que la tête et le buste, élégants,
Se balancent sur l'arc paradoxal des jambes.
Palpite sous l'œil
De la lune en deuil
Et palpite encore,
Où l'ouragan erre,
Rugit le tonnerre
Formidablement.
Où nous joignions nos bouches! -C'est possible.
Qu'il était bleu, le ciel, et grand l'espoir!
-L'espoir a fui, vaincu, vers le ciel noir.
crudeli
per piangere al muro
che non narra più storie.
Passant comme un tonnerre au milieu des humains,
Renversant, foudroyant tout ce qu’elle rencontre
Et tenant une faulx dans ses livides mains.
questa mattina.
Quando ho mai avuto
mammelle ridenti cui attingere?
Quando
mani di padre benedicenti?
Chi sono, che sono, che devo essere?
Sont la poudre des pieds de ces spectres rapaces
Et la foudre hurlant à travers les espaces
N’est qu’un écho lointain de leurs durs olifants.
In naufraghe soltitudini di strazi
di attimo in attimo,
una vita:
faville accecanti, talora,
per strisciare
di poi sempre
sui bordi di un precipizio infinito.
Las, je suis seul et je pleure comme elle.
Et votre vue apaise les douleurs.
Et malgré les édits de l’Homme et ses menaces,
n’ont point abdiqué, crispant leurs mains tenaces
Sur des tronçons de sceptre, et rôdent dans les vents.
Au cœur vide d’illusions,
Et que rongent les dents de rats des passions,
Quel bon miroir, et quelle fête!
La sguardo dall'interno.
No, la depressione non è
una cosa mia, tanto meno ciò che può seguirne
Il meno sotto
La cosa, l'etino
rotta quella volta
Admirent le printemps et l'aube,
Ces deux pucelles-là, plus roses que leur robe ;
Moi, je t'aime, âpre automne, et te préfère à tous
Les minois d'innocentes, d'anges,
Courtisane cruelle aux prunelles étranges
Se guardo indietro
vorrei non avere occhi
perché quel che vedrei
testimonia contro me.
Una nebbia come indifferenza
sarebbe un toccasana per quell'ignavia
che mi accompagnava
nel tentativo di immaginarmi altrove.
Sogno di relegare
in un oblio tombale, quel tempo
che vorrei non fosse mai esistito.
Un oblio che m'avvolgesse tutto
m'assolvesse e, in fondo, mi perdonasse.
Poiché ci vuole molto coraggio
a reggere il peso della propria debolezza.
A vous ces vers de par la grâce consolante
De vos grands yeux où rit et pleure un rêve doux,
De par votre âme pure et toute bonne, à vous
Ces vers du fond de ma détresse violente.
[in corsivo] Paul Verlaine
[1][7][15] Manuela Verbasi
[2][12][24][29] Sara Cristofori
[3][4][14] Raggiodiluna
[5][33] Donatella Alisei
[6][30][31]Ezio Falcomer
[8][9][10][11][13][26][27]luccardin
[16][25][28] Stefania Stravato
[17][20][21] Mario Calzolaro
[18] SempreGio
[19] Franco Pucci
[22][32]Mariagrazia Tumbarello
[23]blinkeye62
[34]taglioavvenuto
[34]Bruno
in corsivo, versi tratti da:
Poichè l'alba si accende - Noi saremo - La dura prova- Camminavo su sentieri infidi- Canzone d'autunno - In sordina -/ IIIº Dopo tre anni - VIIº A una donna - VIIIº L'angoscia da Melancholia -/ Iº Schizzo parigino da Acqueforti -/ VIº L'ora del pastore da Paesaggi tristi-/Pattinando- L'Angoisse-/La morte da Primi versi-/Aspirazione Ali! Ali!-/La dura prova-/Colloquio sentimentale/- Marina/- Il clown/ - Spleen/-Colloquio sentimentale/- Inezie-/Una sera d'ottobre-/Gli dei/Primi versi
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