Vincenzo Cardarelli - Fate una ricerca | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

Sfoglia le Pagine

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Vincenzo Cardarelli - Fate una ricerca

Gabbiani
 
Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro,
in perpetuo volo.
La vita la sfioro
com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch'essi amo la quiete,
la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca.
 
 

Vincenzo Cardarelli

 
 
 
Biografia:
 
Alle origini della mia poco felice esistenza c'è un romanzo che non ho mai avuto voglia di raccontare". Così parla di sé Nazareno Caldarelli, più conosciuto come Vincenzo Cardarelli. Infatti, della prima giovinezza di questo straordinario Autore si sa poco: nacque a Corneto Tarquinia, in provincia di Viterbo, nel 1887, e vi trascorse l'infanzia, segnata da una menomazione al braccio sinistro e dall'impossibilità di proseguire gli studi dopo le elementari (studiò da autodidatta), e parte dell'adolescenza.
A causa dell'abbandono del padre e della morte prematura della madre fu spesso affidato alle cure di estranei, cosa che contribuì a sviluppare il suo senso di solitudine e di insofferenza per la sua città natale. A 17 anni fuggì da Corneto e iniziò il suo viaggio verso Roma, facendo, per mantenersi, i lavori più strani: vigilante in un deposito di orologi, amanuense nello studio di un avvocato, contabile; infine iniziò la sua attività giornalistica. Furono gli anni delle prime poesie e della sua relazione con Sibilla Aleramo. Tra i suoi scritti ricordiamo "Viaggi nel tempo", "Solitario in Arcadia", "Il cielo sulle città", "Sole a picco" (Premio Bagutta 1929) e le "Poesie" (Premio Etna-Taormina 1959) La sua sensibilità, affinata dall'inquietudine che accompagnò la sua giovinezza, traspare nelle sue liriche intense e originali, seppure di sapore leopardiano, caratterizzate dai temi della solitudine, del distacco e della morte.
"Viviamo d'un fremito d'aria, d'un filo di luce, dei più vaghi e fuggevoli moti del tempo, di albe furtive, di amori nascenti, di sguardi inattesi. E per esprimere quel che sentiamo c'è una parola sola: disperazione". Morì nel 1959, povero e solo come aveva vissuto, all'età di settantadue anni.

Analisi di "Gabbiani":
 

Il poeta osserva il volo dei gabbiani e pensa alla sua esistenza.
Stabilisce una metafora tra se stesso e le creature alate che tanto lo affascinano.
Cardarelli  non sa se esiste un porto sicuro per quegli uccelli: " Non so dove i gabbiani abbiano il nido/ove trovino pace".
La poesia è infatti la testimonianza di un drammatico transire umano; quell'andare alla ricerca di un equilibrio interiore non si fa mai meta sicura e concreta :"La vita la sfioro/ com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo."
Il poeta ha bisogno di una pace tra anima e corpo, ma difficilmente riesce a sentirsi soddisfatto e felice.
Quasi ossessionato da una sorte indirizzata all'inquietudine, il suo linguaggio sprigiona ansia e paura di affrontare la fragile condizione di uomo. I versi brevi e d'immediata chiarezza dimostrano una sensibilità tragicamente accesa.
 
 
Compito da svolgere:
 
Fate una ricerca per vedere quali altri poeti hanno toccato questa tematica e provate voi stessi ad affontarla, secondo il vostro vissuto.
 
tag: poesia lab

 

 

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 3 utenti e 4866 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • Antonio.T.
  • Ardoval
  • ferry