Scritto da © Grazia Denaro - Mar, 15/01/2019 - 17:17
Io li chiamo intensità
quegli sguardi empatici
quelle conversazioni
che coinvolgono
e diminuiscono
le distanze fra due esseri
ad implicare pelle e pelle
in una corrente sotterranea
che avvicina
dove le parole divengono azzurre
e la distanza diviene dolcezza di piuma
carezzevole e inattesa
ad elevare sogni
che non trovano ostacoli di sorta
ma viaggiano armoniosamente
a disegnare immagini toccanti l’anima
con la levità di carezze leggere
allontanando l’io afflitto
dal fuoco, dal vuoto
che aleggia intorno:
un mondo senza occhi,
senza mani
colmo di silenziosi alberi scuri
che gira sotto un cielo
velato di bruma.
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