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il bunker II segmento

Il ponte di Brooklyn è un ammasso contorto di fili d'acciaio e granito. Alcuni pezzi
emergono dalle acque giallognole dell' East River, come punte di lance. Ne
resta in piedi soltanto un pilone, che regge un intreccio di lamiere fuse e zinco goc-
ciolante. Vista dall'ex distretto finanziario di Manhattan, l'enorme struttura sembra assu-
mere la forma di un albero in autunno, coi rami spogli e la corteccia intagliata.
E' il simbolo della distruzione. Capita, spesso, che i "bambini", nel loro ultimo giorno di
vita, si arrampichino su quel pilone, per poi lanciarsi nel vuoto ed affogare nelle acque
gelide del fiume, emulando il gesto sconsiderato del più noto Robert Odlum. Anne pas-
seggiava, di frequente, in quei luoghi solitari. Di pomeriggio, prima del coprifuoco. A volte
trovava cose che portava all'interno del bunker. Anne aveva 17 anni. Era già in età avan-
zata e, forse, quello sarebbe stato l'ultimo anno della sua breve vita. Pensava con orrore
alla morte. E piangeva: " Ti rimane uno, al massimo due anni di vita cara Anne" le disse,
un giorno, il dottor Jonhston, dopo averle iniettato l'inutile vaccino.
Un Drill è, in agguato, dietro a un muro. Ha fame; i suoi occhi sono di un
rosso rubino. Quando videro Anne si incendiarono.
La luce attraversa le strade polverose. Gas venefici si espandono nell'aria, provenienti
dalle fognature distrutte dal bombardamento.
Anne aveva conosciuto Mikael in un pomeriggio di pioggia. Anne sapeva che stava an-
dando contro le regole. La prima regola è: "Non avvicinare gli ALTRI". Su questa
prima regola il dottor Jonhston era inflessibile. E, per chi la infrangeva, la punizione era
esemplare."Che m'importa disse Anne, sdraiata sull'insegna Bank of America.
Il bunker di Mikael era quello rosso, quello dei militari. Era così chiamato, sebbene
coloro che lo abitavano, fossero, per la maggior parte, dei civili, perchè era sotto la "giu-
ristizione" di un vecchio e dispotico ammiraglio della possente flotta navale statunitense, completamente annientata dalla pesante controffensiva del Muro Orientale(Confederazione degli stati asiatici uniti).
Scampato al disastro, l'ammiraglio, dopo varie peripezie e colpi di fortuna, riuscì a sbarcare a New York, prese possesso del bunker e, con un manipolo di manipolo di marinai, alcuni ufficiali e tolleranza zero, regola la vita al suo interno. Lo ha ribattezzato: Il vascello.

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