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il bunker V segmento-il prete del diavolo

Prima della guerra, Jack mangiacuori era un prete.
Dopo, perse la fede.
In un solo giorno la gloria in Dio e nell'alto dei cieli gli erano usciti dal cuore.
"Dio. Perchè ci hai abbandonati"?
Fu questa la sua ultima invocazione, prima di svestirsi della religione ed indossare i panni del crudele Jack. Era lui al comando di centinaia di sbandati, che vivevano nel bunker, noto come il covo degli appestati. In realtà, era il Rockefeller Center. Un tempo simbolo della finanza mondiale, era diventato, per un capriccio del destino, dimora dei meno ambienti. Anch'esso si era salvato dalla distruzione, ma versava in pessime condizioni. Dei suoi 18 edifici, ne era rimasto in piedi soltanto uno. L'osservatorio in vetro, vanto di Manhattan, era crollato. Del Prometeo, l'enorme statua dorata, che abbelliva la Rokefeller Plaza, si era salvata la testa, divenuta poi, per imposizione dello stesso Jack, un simbolo di culto."Prometeo ci salverà. Prometeo ci indicherà la strada. Adoratelo". Così aveva fatto scrivere sui muri esterni del bunker. In esso mancava tutto. Luce, acqua, aria. Tutto. Dall'entrata principale usciva un odore fetido, metallico, di sangue e morte. E lamenti, lacrime e urla strazianti, come di animali scannati."Il paradiso è il bunker degli spietati" disse Jack, gustandosi le parti tenere di un braccio. Con sé portava, sempre, un crocefisso di ferro battuto, legato alla spalla sinistra.
"Dimmi Jim. Ci hai mai fattto caso? La carne umana ha un sapore dolciastro, insipido, simile a quella di un pollo. Ci vorrebbe del sale. Non trovi"? "Si, Signor Jack" rispose, continuando a rosicchiare le ossa di una mano femminile. Gli appestati erano tutti destinati ad una morte certa.
Erano quelli che, negli ultimi due anni, avevano assorbito una quantità considerevole di radiazioni. Il loro aspetto terrorizzava. Sembravano lebbrosi. La loro pelle era strappata, purulenta. il loro corpo, un ammasso informe di piaghe e cicatrici. I lineamenti del viso, fusi in un'unica smorfia di dolore. I ricordi di una vita normale, incancreniti e lontani. In quel momento, entrarono una dozzina di appestati con alcuni prigionieri. "Signor Jak. Cosa ne dobbiamo fare"? "Che cosa hanno fatto"? chiese."Sono stati scoperti, mentre rubavano delle ossa dalla macelleria"."Signore.............Jack. Ti ricordi di me?" disse uno dei prigionieri."Chi sei"? "Sono il vecchio parroco della cattredale di San Patrizio. Ricordi"? "Vagamente"."In nome di Dio. Aiutaci, salvaci. Perdonaci". "E' sia". Ad un cenno di Jack, i carnefici estrassero i coltelli, tagliando la gola a quei poveri malcapitati."No! Fermati" disse il vecchio, singhiozzando."Ferma la tua mano. Ferma il tuo odio. Che Dio ti perdoni". Con un gesto fulmineo, il crudele Jack afferrò la croce e con quella gli spaccò la testa. "Quì, Io sono Dio" disse, sogghignando. I corpi furono dati alle fiamme, davanti a tutti , come monito."Beati coloro che piangono, perchè saranno consolati. Da me":

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