Scritto da © Andrea Occhi - Mar, 17/01/2012 - 09:47
Sulla coltre nevosa, discesa la notte, cammino il mattino, con il fiato che si condensa nell’aria. La mia attenzione, benché ancora intorpidita dal sonno, è attratta da curiose impronte sul manto intonso e candido. Le seguo come attento indagatore. Una piuma d'ali, una punta di freccia, una faretra…uhmmm…un paio di occhiali con le lenti affumicate. Gli indizi paiono condurre alla soluzione più scontata. Poi un gemito odo provenire da un cespuglio di rose. M’avvicino con cautela. Ed ecco lì, tra le spine del fiore dell’amore: Cupido. Colui che di strali della passione è il preciso tiratore, sottosopra, pieno di graffi, con le ali stropicciate, che proferisce parole irripetibili, mentre sulla sua fronte un gran colpo appare. Ora capisco molte cose dell’amore.
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