Scritto da © maria teresa morry - Sab, 03/11/2012 - 09:12
Pensavo: il profilo del mondo è cambiato
senza questo intrepido suonatore di violino,
ragazzo al campo di concentramento
uomo generoso e lieto alla vita.
Fu mio il saluto
ignorando
che la mano tua avrei stretta
per l'ultima volta.
Oggi mi chiedo quanti gesti
e parole noi forgiamo
come assoluti ed ultimi.
che la mano tua avrei stretta
per l'ultima volta.
Oggi mi chiedo quanti gesti
e parole noi forgiamo
come assoluti ed ultimi.
Moristi.
E il giardino pigro del giorno
mi rispose indolente
senza stupore per la tua morte.
Non una rosa
non un petalo erano cangiati,
non un colore appena impallidito.
Il silenzio verde dei pini
era armonia al tuo respiro cessato.
Il silenzio verde dei pini
era armonia al tuo respiro cessato.
Avrei voluto vedere un segno
nel cielo
uno sfregio scarlatto, un sigillo
a dirmi Fiore è morto
non è più qui
al sorgere del sole.
Pensavo: il profilo del mondo è cambiato
senza questo intrepido suonatore di violino,
ragazzo al campo di concentramento
uomo generoso e lieto alla vita.
Ma il mondo, la luna, gli astri
e quanto si muove a noi attorno
è indifferente.
Fiore è restituito al Tutto.
Fiore è nella rosa, nei pini
nel sigillo scarlatto del cielo.
(nota: Fiore è morto a 90 anni, in gioventù finì in campo di concentramento tedesco, fu violinista, artista, ingegnere,amante della vita e del prossimo e del mare...)
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