Fragile Eternità

L'alba segue il canto lugubre di nostra sorella Morte, che anche oggi decide di lasciarci andare.

Ma domani? 

Uomini come meteore. Raminghi nelle notti limpide di un gelido inverno. Li vedi combattere  contro un male oscuro. Perchè in sogno hanno avuto risposte incerte e colori non reali di visioni che cambieranno il mondo(e non lo cambieranno mai).

Duro è il giorno che si appresta a fingere e la prima luce di un pallido sole, dipinta da mani eterne, si spegne nel riflesso di specchi sempre più soli, in stanze sempre più vuote, di cari e care che si estinsero.

Ho paura di vivere.

Mio dolore. Impareggiabile amico consolatore

Ho paura del domani.

Ed aspetto, in un angolo semibuio, che la morte, un giorno o l'altro, si faccia viva, vestita del suo abito nuziale, intessuto di preghiere e secoli, di saggi consigli e ricordi truccati per l'occasione.

E mi parli della vita.

Di come l'ho maltrattata.

Ed anche, troppo ingiustamente, amata.

Di come le mie lacrime l'hanno abbandonata, in un dicembre di malinconica solitudine e promesse non mantenute.

Avrai pietà di me, fatale Musa?

Mi dirai che ti ho delusa, anche questa volta?

Mia Eterna! 

Che mi rinfacci di non venire mai alle tue feste. Che non ti porto più fiori.

Che ti ho barattata per un misero gruzzolo di giorni in più da vivere.