Scritto da © Max - Mar, 09/04/2013 - 13:49
Sulla passeggiata, a metà maggio,
raccolgo i riflessi disinteressati
di un sole scanzonato in tinta d’oro.
Non si accorge delle mie parole
nel vuoto delle orme diseguali,
è silenziosa, un ostacolo di luce,
un’allegria di insorta fatalità.
Non ha orecchio, è roccia nel deserto,
m’illudo della mia presenza, è bella,
parla di un corpo in mare a galleggiare.
La notte le grida in petto il mio dolore,
conta le monete del destino e ride,
non si accorge delle mie parole,
e intono un sordo rauco recitativo.
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