Scritto da © Nievdinessuno - Mar, 13/09/2016 - 18:13
Con cura deposto
ricamo d'onde
sulla battigia
e l'orma zoppa
di zampilli
appena amanti,
così a sera
ultimo il suono
si ode sulle punte
e sui dorsi dei piccoli sassi
per scolpire maree
addosso pelle,
luoghi in cui
concedo il sonno
a una nuda lentezza
sugli occhi,
e con le gambe
lunga movenza
al giocoliere passo
infranto sull'ombra cieca
di uno scorcio lesto,
dove qui non piove
e non ci sono astri
che attendono il buio,
né al bisbiglio cammino
un Duca silenzioso
verso il lago
attende anelli
di traverso,
affinché siano gioco,
lenta apnea
sul corto d'acqua.
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