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Un piccolo "me" azzurro

 -C'eravamo conosciuti tramite Internet, in un sito che frequentavamo entrambi. Ben presto le chiacchiere da amici che facevamo si erano impregnate di una forte tensione erotico-sentimentale, ma la distanza fisica (parlo di centinaia di chilometri) che ci separava consentiva un distacco sufficiente a non farsi travolgere.
Poi una volta, per lavoro, andai in una città vicina alla sua. Ci sentimmo al telefono, ma io nicchiavo ad incontrarlo. E lui allora, invece di dire:
-Sai cosa ho pensato? Ho pensato: «Vado lì, e mi metto da una parte, così almeno la guardo di nascosto»,
disse:
-Sai cosa ho pensato? Ho pensato: «Vado lì, e mi metto da una parte, così almeno mela guardo di nascosto».
Ecco, quel me sprigionava una tale tenerezza, una tale dolcezza, che mi ha innamorato. Un momento prima di quel me era uno che mi piaceva, un momento dopo era il mio amore.-
 
L'aereo stava sbarcando a Bruxelles e lo "sciogliete le fila" dello steward sembrò concludere la storia di questa mia occasionale compagna di viaggio che infatti si riscosse e cominciò a raccogliere le sue cose.
Mentre ci preparavamo e attendevamo l'apertura del portellone pensai a quale forza è racchiusa nel linguaggio, se un monosillabo basta a far innamorare una persona! Ora, ci si potrebbe dire che se lui non avesse usato quel pronome personale lei si sarebbe innamorata lo stesso, che cercava solo una scusa per lasciarsi andare. Ma non è così. Nelle parole che scegliamo c'è una forza, una significanza: esse interagiscono le une con le altre e creano uneffetto di senso (*).
Quel piccolo me significava - o almeno, così venne percepito nel contesto - che lui non voleva solo controllare che lei corrispondesse alla sua immaginazione ed eventualmente saltarle addosso, ma che il solo vederla di nascosto sarebbe stata per lui fonte di consolazione e di appagamento. E come non innamorarsi di uno che ti dice una cosa del genere?
-E come andò a finire?- chiesi prima che lei sparisse alla mia vista.
-Non è finita... dura da qualche anno ed è come fosse il primo mese... anzi, meglio-
 
Fine
 
(*) il concetto di significanza è stato introdotto da Michel Riffaterre, profeta dello strutturalismo francese negli Stati Uniti.

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