Scritto da © Piero Lo Iacono - Sab, 17/05/2014 - 19:44
Sei rimasta dappertutto andandotene.
E sei ora sparpagliata nell’aria
dietro ogni segno.
Non eri qualcuna tra tanti. O di un istante.
Sei rimasta qui in ogni cosa
che non basta un posto soltanto
per ricomporti e ritrovarti.
Ed è te che io ora cerco ovunque.
Un rumore che odora.
Un colore che profuma
della tua spregiudicata improntitudine.
Ci sono oggetti dove tu hai nascosto
una parte della tua anima
e l’anima vi continua a vivere.
Ho tutto nel cuore ma non riesco a dirlo.
La testa è piena ma non so come cominciare.
L’anima è gonfia ma spillo non trovo
per srotolartela parola per parola.
Teso tra l’arco e la corda.
Le mie parole come mani nella tua mente
plasmavano un tempo le radici del tuo sangue.
Ora non trattengono più neppure le speranze
che si lasciano sfuggire.
Non voglio rime in questa poesia.
Non voglio edulcorarla con armonie
e smancerie.
Chi capirebbe che sono mezzo morto?
E sei ora sparpagliata nell’aria
dietro ogni segno.
Non eri qualcuna tra tanti. O di un istante.
Sei rimasta qui in ogni cosa
che non basta un posto soltanto
per ricomporti e ritrovarti.
Ed è te che io ora cerco ovunque.
Un rumore che odora.
Un colore che profuma
della tua spregiudicata improntitudine.
Ci sono oggetti dove tu hai nascosto
una parte della tua anima
e l’anima vi continua a vivere.
Ho tutto nel cuore ma non riesco a dirlo.
La testa è piena ma non so come cominciare.
L’anima è gonfia ma spillo non trovo
per srotolartela parola per parola.
Teso tra l’arco e la corda.
Le mie parole come mani nella tua mente
plasmavano un tempo le radici del tuo sangue.
Ora non trattengono più neppure le speranze
che si lasciano sfuggire.
Non voglio rime in questa poesia.
Non voglio edulcorarla con armonie
e smancerie.
Chi capirebbe che sono mezzo morto?
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