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The Tide Is Turning

La Marea Sta Passando
 

marea

"La marea sta passando?? ”- “Non è vero che sta passando. Sta solo aumentando. Ed io non la posso contenere, devo in qualche modo farla uscire, ma non si tratta di fluire, la mia marea deve Defluire, con una irruenza devastante, a riversarsi come un’onda melensa di un rubino tale, che di dosso non ve la possiate mai più strappare. ”

 
 
 
 
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-Marco??- Marco??-
(mmmhh.. che due coglioni cubici…) -Si Angela? CHE C'E'??-
-Vieni di corsa a vedere, anzi vieni a leggere, subito!!-
Salì le scale di corsa, preso da una morsa di paura e ansia, ansia data non tanto da quello che avrebbe letto (lui ormai sapeva..) ma data dalla totale idiosincrasia accertata verso la moglie, idiosincrasia accertata negli ultimi anni, e dal conseguente disagio di averla vicino (con quel profumo odioso poi…)
Lesse, in un ammutolito silenzio, lesse l’ennesimo messaggio scarabocchiato a caso in un foglio lasciato non per caso.
 
Evitava di guardare la moglie, ma si guardava intorno, girava lo sguardo dentro la stanza di suo figlio Kevin, come farebbe la cinepresa di un regista, rimirando la quantità di cose stipate, inscatolate, ammucchiate. Sembrava un baraccone di un Luna Park, tutto poco illuminato, velatamente decadente, con i premi accatastati alla rinfusa, premi mai vinti, da nessuno, perché nessuno aveva mai giocato.
 
Specialmente negli ultimi anni, con Kevin (ma che razza di nome aveva scelto la moglie...), negli ultimi anni era impossibile giocare con lui. Chiuso a riccio nella sua scatola fatta di insofferenza e incredibile intelligenza, se ne stava li ad osservare, scrutare, a cercare di capire il perché del suo stato, e di far capire a loro due il perché nulla di sentito ci fosse mai stato. La cura degli ultimi anni, specialmente da parte della madre, era stata quella di coprirlo di roba. Tutto, gli aveva comprato tutto.
-Marco, io non CAPISCO!! Cosa vuole?? Cos’ha?? Che vuole ancora da noi??
(mmm... forse vorrebbe una madre con labbra vere e un normale seno cadente, cogliona?? E non vergognarsi di andare in giro con la brutta copia di Eva Robbin’s?) –Non lo so cara, no so cosa pensare... Forse sarà bene cercarlo e parlargli di nuovo, cercare di avvicinarlo e capirlo.
-Vedi?? Continui!!! Sei tu che non capisci Marco!! Tutto, gli abbiamo dato tutto; soldi, macchina, moto, vacanze, e ora… ora, ora gli daremo anche i migliori psicologi. È con loro che deve parlare! Non con noi-
 
(Si.. magari uno lo teniamo anche per te, mio mirabile esempio di gallina farcita, con tacchi da 12 cm anche per fare la lavatrice..) –Come credi Angela, ma sono preoccupato, ho brutte sensazioni, brutti presentimenti. Dov’e’ Kevin ora??
 
Dondolava, seduto sulla tazza del bagno. Occhi chiusi e un dondolare continuo, come in uno stato di trance, a cercare di controllare l’ultima marea che stava salendo, e che sapeva di non potere più controllare, perché ultimamente crescevano di intensità, e il senso di abbandono distacco e solitudine erano cibo perfetto per le sue maree.
Tagliato, il primo era stato tagliato, niente dolore lacerante come si era invece immaginato. Passò veloce l‘immagine di suo padre che gli carezzava la testa, e gli diceva –Sta passando Kevin vero?? Sta passando, lo sento, respiri piano e ti stai rilassando. Sta passando Kevin..-
Tagliato, anche il secondo tagliato. -Non stava passando papà, non sarebbe mai passata.-
 
Ora si invece, ora era lui l’artefice e gestore di quella sua personale marea. La sua marea stava passando, scivolando via in un rosso di una intensità mai vista. Un rosso che pareva sorridergli, mentre un senso di caldo lo stava da fuori avviluppando, e un gelo interno lo stava sedando.
-Kevin? Kevin?- Santa miseria Marco? Lo hai trovato?
-Angela, vieni qui corri. Corri...
 
Il rivoletto rosso che usciva da sotto la porta, faceva chiaramente capire dove si fosse nascosto l’amato figlio. Buttarono inutilmente giù la porta, in modo tristemente scenografico, e come da copione, arrivarono assolutamente in ritardo. Rimasero agghiacciati a vedere, per la prima volta, il volto sereno di Kevin, rilassato, con il leggero sorriso di chi riposa felicemente.
A terra, ai loro piedi, potevano rimirare la sua marea, che stava finalmente passando.
Fine

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