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Colori sulla pelle

un ricamo ecru scivola
sulla pelle di giada lucida
con quel girocollo perlaceo
che scende tra i seni quasi
a segnarli meglio.
in trasparenze fini sfiora
le brune aureole pizzute.
labbra rosso corallo
divertite e schiuse sul rosa
che afferra l'avorio di denti
come perfette sculture
sposano quel sottile filo
cremisi evidenziato nel segno
nel decoro girovita del lieve
impalpabile perizoma
che non sottace, carezza
il lanuginoso bruno
custode di mille profumi.

Tavolozza

in tutti i toni del verde
si spande l'erba sulle colline
per segnare i borri si fa scura
più pastello al sommo
incipriano le gote dei dossi
ai limitar dei campi
piumini di biancospino che
lasciando volare minuti petali
annuncia prossimi frutti
asprissimi blu-turchino
invade la pratolina fitta
i margini delle strade, rubando
spazio al giallo del tarassaco
e nei tratti ombreggiati umidi
di viola e pervinca occhieggiano violette
cremisi son fiori di susino
rosa di albicocco e pesco
candido virginale quelli del melo
sotto tutto questo azzurro
ch'è nel cielo.

Profondo blu

Il blu profondo
La lunga scia bianca
Il cuore freme
Bianche spiagge sperano
tuoi baci sul collo
 
 

Polvere

D’impalpabile polvere,
cipria di pensieri
brulicante di pagliuzze d’oro
gli occhi.
Sulle ciglia socchiuse
dondolano il rosa del sonno
e l’azzurro del risveglio.
Danzano gli argenti
nei capelli.
Di purpurei sospiri
si tinge la tua bocca,
mentre di verde acceso,
la speme, t’accarezza
scherzando giocosa
coi tuoi deliziosi sorrisi.


Di tutti i colori

Di tutti i colori

d'arcobaleno
i colori del tempo
alba e tramonto

il simbolo di pace
scompare con la sera

 

tutti i colori
in giro si son visti
gioie e dolori

ahimè son più tormenti
tra terremoti e frane

 

apro il giornale
reporter di sventure
in calo entrate

il debito risale
lamento generale

 

è legge eguale
il dubbio ora m'assale
in sintonia

con tutte l'emergenze
son queste l'incombenze

 

luce si spegne
si mostrano parvenze
cala il silenzio

e scemano sembianze
quando la sera scende

 

guardo la luna
d'argento vivo accesa
il solo spazio

ove immaginazione
i suoi colori accende

Copyright © Lorenzo 14.4.10

Piove

Frammenti di te cadon dal cielo
e mi bagnano il viso.
Colan sulle mie guance
i tuoi segreti,
ma io non mi riparo,
non questa volta.
Voglio sentirti, voglio vederti, voglio toccarti,
o pioggia
o amore.
Piacevoli son le carezze d'angelo che m'hai mandato.
Piovon briciole di te, ma le raccoglierò tutte.
 
 

Giallo

 guarda quel giallo
             che s'intravede pallido
nello scuro degli occhi
 
             come se ombre di sole
stessero precipitando
profondamente - dentro.
 
 
(scritta per Fausto)
 

Oltre i colori

Mi pare un rosso d'amore
ora che dal davanti degli occhi
cammino l'emozione azzurra,
gli artigli veloci di un sospiro chiaro,
bianco.
Sono colei che ama in segreto
il viola e la sua rotta,
quelle scale di brividi
che appartengono al verde del tuo
essere destino in me.
Mi fingo più rosa
del mio stesso portico,
più rosa
di un bacio allungato
per qualcosa nell'anima
che va oltre i colori del mare.
 
 
 

Colori pastello

Ho voglia anch’io di primavera
a colori pastello
di caldo e cieli sereni
acquerelli di rondini alte
e voli di farfalle
su verdi prati di viole e trifogli
l’azzurro è già qui
dietro le nubi e la pioggia
spunta l’arcobaleno
anche dentro di me...

Una Storia da Raccontare

 di storie di draghi e cavalieri se n'è già parlato fin troppo, le storie di principesse e viscide rane non ci interessano più e quelle di mostri e orchi sono ormai passate, la storia che vi voglio raccontare oggi è diversa dalle solite, la storia che vi voglio raccontare è una storia vera, un evento realmente accaduto. 
 
oh che sciocco dimenticavo di presentarmi, sono Lucius il girino della cornea, esisto da sempre e sempre ci sarò.
Dunque, la storia che vado a narrare parla di me logicamente e di una ragazza, non una solita ragazza vivace, ma di un ragazza cupa e introspettiva che si chiama Zoe.
 
Zoe aveva pochi amici, forse perché non li voleva forse perché non la volevano ma questo poco ci importa. Gli occhi di Zoe erano sempre socchiusi e persi nel vuoto di un blu così profondo da poterci affogare, passeggiando nelle sue lacrime che restavano ben incollate al bulbo non sapevo come farmi notare, mi dispiaceva vederla sempre così spenta così decisi di fare qualcosa. Ebbene si, io piccolo insignificante quasi invisibile un ombra di un ombra mai notata posso fare molte cose, forse voi non mi noterete ma io vi osservo sempre. 
 
Stanco di non essere mai notato decisi che era tempo di reagire. Bussai sulla pupilla sperando che lei si accorgesse di me, non fu così quindi mi portai nel centro ed entrai nella pupilla, un nero così scuro non pensavo esistesse, fui rapito dal sublime e il terrore riempiva il mio piccolo corpo. Guardai dentro di lei e vidi un bombardamento prismatico tendente al grigio che teneva in ostaggio una moltitudine di colori ben separati. 
 

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