Blog | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

Commenti

Piazzetta virtuale

 agorà

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • Gloria Fiorani
  • Antonio Spagnuolo
  • Gianluca Ceccato
  • Mariagrazia
  • Domenico Puleo

Blog

Mandarini d'oblio

Prendimi prendimi
raccattami ai bordi di questa strada
ti farò sghignazzare
le narici baciate da un aglio e olio
perché il mistero di averci
di risucchiare il tempo come idrovora
è una cosa incredibile
come una luna incisa su un blu cobalto
i cazzeggi di un amore dove fa male staccarsi
un gioco di resistenze studiate
di rocche espugnate, di rese
mangiare mandarini e sputarci contro i semi
morire di gelosie assurde
logorarci di intarsi di baci
linee impazzite di un al qasar
labirinti dove il piacere inietta l'oblio dell'ora
libertini esclusivi
malati di feroce e dolcissimo possesso.
 
(febbraio 2009)

Occhi di lago

llumina la stanza,
prima sbiadita.
Le regala profumi
Ed aria nuova.
Non sondare misteri,
non è dato, non è dato.
Meglio accucciarsi
In una spianata
Di margherite neonate
A respirare la vita.
 
                Danila Corlando

occhi di lago

Illumina la stanza,
prima sbiadita.
Le regala profumi
Ed aria nuova.
Non sondare misteri,
non è dato, non è dato.
Meglio accucciarsi
In una spianata
Di margherite neonate
A respirare la vita.
 
                Danila Corlando

Gli incroci.

lasciavo un segnale
ad ogni crocevia
nel caso che la strada
che prendevo non recasse
dove volevo andare ma
non ho avuto modo mai
di ritornare che ogni volta
un crocicchio ancora si parava
e sempre impellente pareva
indispensabile girare.
tenevo scritto dentro
dalla speranza dal sogno
lasciati guidare anche se pare
troppo aspra la strada
che devi camminare.
non mi resse lo spirito
ed ad ogni svolta il sentiero
più facile imboccavo seppur
girandomi in turbine attorno
ad un dolore a una pena
che non potevo respirare.
questo è ormai l'ultimo incrocio
e quello è il segno che al principio
della storia feci al legno che
della vita la via indicava.
Non ho più tempo per ramingare
siedo su questo sasso scuro
aspetto passi lei se mi vuol pigliare
non muoverò più un passo, io
lo giuro.

 

Sulla sabbia

Orme trascinate dall’onda
un cuore disperso dal vento
i nostri nomi mormorati in un palpito
questa è la mia vita.

E' Tempesta di Corvi, tra i Pianeti del mio Costato

 
 
 
Nella ghiaia acerba
di passi irregolari,
fra lune candide
e gigli offerti al fuoco,
si muove madido
il salice dei sogni,
nell'arco di velluto
della notte nuda.
 
La vita breve
affossa i giorni
appena nati,
istoriando le pupille
a illudersi di luce,
ma nella culla silenziosa
la paura è la resa al buio.
 
Messaggi sulla pelle
i vortici d'un desiderio
senza fine.
 
Rastrelli fremiti dall'ombra,
scivolando sulla musica
d'organi di fuoco.

Contando i primi fiocchi, uno ad uno, fino al sonno che restaura e rigenera

Flirt Serigrafia
 
flirt - helen frankenthaler
 

L’occhio della conclusione perseguita nelle notti del ghiaccio e della luna. Ho giocato troppe volte al gioco della magia ed oggi ne pago le conseguenze. Grande come un globo di oscurità e minaccioso come un masso di fuoco si presenta dalle retrovie di una pazzia manifestatasi nei tempi della palpitante giovinezza. Avevo trovato nei tuoi occhi e nei filtri delle combinazioni dei liquori la migliore soluzione alle ansie e ai terrori dei giorni. Una speranza per un futuro sempre privo dei fremiti delle distanze da coprire. E tu eri fatta di occhi limpidi e chiari, più leggeri dei miei, che erano nascosti dallo spessore delle lenti scure, a costruire un altro modo di vedere e di intendere il mondo. Eri fragile come l’emozione del primo giorno, ragazza giovane, non ancora donna, ma curiosa di donare le tue labbra alla bravura seduttiva di quel tipo, l’unico di tutti noi ad aver concepito una specie di disastro suo personale, ad uso di un suo modo di corteggiare ed ottenere la dovuta attenzione.

Lasciati salvare

nevica lentamente
dolce malinconia
quasi un niente e passo l'ore
a guardar l'algido scialle
incappucciare il monte
gli arabeschi della notte
sulle lastre trasparenti.
quel brivido leggero
scuoter le tue spalle
nel domestico sicuro
che ti circonda il piede ma
resti infreddolita gli occhi persi
nel turbinar di candidi cristalli.
ti spaura quel sentimento arcano
che delle vene si vuol far padrone
che sempre al si rimane appeso.
il cuore che non hai
non ti so dare
puoi prendere il mio
per quel che vale
è stanco, ma bravo sa pulsare
finiscilo se vuoi ma
lasciati salvare.

Fratelli miei

  
(Mostri innocenti)
 
Rostri, arti mostruosi, becchi appuntiti,
lingue saettanti, flebili belati, ruggiti,
la Natura vi ha forgiati su misura,
costruiti per la propria preda,
stupendi, orridi animali, mostri innocenti.
 
Vivete, vi moltiplicate,
nutrite ed amate i vostri nati,
sbranate per sopravvivere,
morite di fame, ricacciati spesso nel nulla
dalla stoltezza e dall'avidità dell'uomo.
 
Poveri, poveri animali,
i feroci come gli inermi,
gli splendidi come gli orrendi,
fratelli miei amati,
più puri dei miei fratelli,
pedine inconsapevoli ed ignare
di un gioco malvagio ed inquietante
non solo umano.
                                    Maria Luisa Agnisetta Prodon
 
 

Ritorno dalla lunga Assenza

 Ukiyo e
 
Fluttuante
tra le corde
della flebile voluttà
dormono
le mie intenzioni
 
Non penso
non senso
 
Semplicemente
di nulla mi servo
 
C{E}
 

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 4 utenti e 5665 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • Antonio.T.
  • Francesco Andre...
  • Il Folletto
  • live4free