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Sguardi

Un battito di ciglia
come un sospiro
come un velo sulla Luna.
Se gli sguardi fossero
posati all'orizzonte
quando il crepuscolo
s'acquatta al limitare del tramonto
ecco che volerebbero via
verso quel mondo ignoto 
dentro noi.

Silenzi

SILENZI

Silenzi: troppo sordi, striduli
arroganti.
Silenzi di pagine
già troppo lette.

Silenzi urlati
dove l’eco è distratto.

Silenzi di bombe esplose nel cuore
su macerie ancora abbandonate.

Scende la notte
i Silenzi parlano ai cani randagi.

Orofiorentino

La zia

I racconti lunghi, sembrano, non raccogliere gradimento ma ho voglia di presentarvelo. Ha vinto un premio a Mestre nel lontano 1983:
                                    
                                         Zia. La chiamavo zia ma in realtà non eravamo neppure parenti
 
Era venuta ad abitare vicino a casa mia da circa dieci anni.

Vedova, abitava da sola. Quando era arrivata aveva già settanta anni ma non li dimostrava. Agile e deliziosa, si vestiva con cura, le piaceva condurre una vita confortevole e dignitosamente vivace.

È proprio vero che gli anni non si misurano dalla nascita ma dall’aspetto e dallo spirito che una persona conserva dentro se stessa.

Eppure aveva avuto una paralisi facciale, qualche anno prima e il suo cruccio era quella bocca leggermente storta che ogni giorno, guardandosi allo specchio, cercava di correggere. Con un po’ di trucco leggero e garbato e un po’ di ginnastica facciale inventata da lei, ci era riuscita, si avvertiva appena e la sua vita scorreva tranquilla.

              A ottantasei anni, la guardavo ultimamente in quel letto rivolta spesso a guardare le due foto ben incorniciate ed esposte sopra il comò: una del marito, da tempo scomparso, ed una dei suoi passati trent’anni.

averti come padre

Farsi colore un sogno d'aria
nelle tue dita
sento.
Tu che fiore e mare o casolare
alla luce inventi.
Mi dici che l'arte è musica
che ulula estrema al cuore.
Averti come padre
mi lascia serenità alla radice.
Di te uomo
ogni giorno amo invenzione segreta,
morso d'arcobaleno che fugge.

Il Colore della Fine (Iro no owari – haiku)

Il Colore della Fine (Iro no owari – haiku)

Inconsapevole,
recita la Bellezza.
Foglia d’Autunno

Marc Chagall birthday

Marc Chagall birthday

Marc Chagall birthday

 

Frammenti di Rosso Venexiano

tag: Vernissage

Notte di luna

 

Luna, tu luna, in questa pace occidentale se
fuggono le stelle e a poco a poco
tutto riapparirà, le transenne oltre il vento
le sbarre per passare si alzeranno,
non chiedermi Luna, ragazza Luna,
dove arriva il tempo, dove arriva la cripta
per decriptare la vita. Il viatico è teso
è il risveglio e tu, aiutami, lettore
di neve pura, non ipocrita fratello

 

Noi di Rosso Venexiano

Il centro

Calma piatta nella mia anima inquieta
Calma di un tramonto inerte
fatto di sole e sabbia

Scende pulita dentro una lacrima di  di cristallo Swarovsky
che racchiude il tempo che non ho passato con te

Tempo che mi sussurra di noi
facendomi di ogni istante una lama che mi entra dentro
per il fatto stesso di non averti accanto a respirarci il respiro

E corro bendato lungo un filo sospeso
inseguendo il sogno sognato dei tuoi occhi carbocini
che unici mi descrivono il cento esatto dell'amore

 

 

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