AnonimoRosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

Commenti

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • Gloria Fiorani
  • Antonio Spagnuolo
  • Gianluca Ceccato
  • Mariagrazia
  • Domenico Puleo

blog di nunzio campanelli

La casa delle tre vedove (Racconto Gotico)

Il guardiano delle stelle

La forma del destino

Ho costruito argini troppo alti
per contenere lo scorrere di una vita
che ormai desidera, lo sento,
solo fermarsi per tornare indietro.
Ho disegnato volti nello specchio,
che poi ho cancellato per vedere i contorni
della mia disperata illusione,

Pioggia

 
Fu risvegliato dal cigolio della porta che si stava richiudendo. Faticò a riconnettersi con la realtà, con quella realtà.
Si era addormentato appoggiando la testa sul tavolo. Un bicchiere di vodka ben stretto nella mano.

Il vecchio e il mare

Al centro della città, dove erano i palazzi del potere, luogo frequentato da  importanti personalità della politica, della finanza e dell’economia, aveva trovato alloggio un barbone, sistemandosi sotto un porticato per ripararsi dalla pioggia.

Il salto

 
Il paesaggio che scorreva intorno a me era un’unica arsa pietraia che si estendeva fin dove l’occhio umano poteva vedere. Terra bruciata dal sole, polverizzata dal vento e dimenticata dagli uomini. In mezzo a quell’arido territorio, faceva mostra di sé un’autostrada in costruzione che solitaria si allungava rettilinea per chilometri, generandosi all’improvviso dal centro di quel deserto e andando a terminare la sua corsa contro una parete rocciosa.

Notturno

Latrato di cane all’orizzonte
stempera lentamente
nella notturna staffetta
di suoni portati dal vento.
 
Basterebbe un piccolo solco
dove interrare dei semi
ma continuo a sognare inferni
per fermare l’attimo del sonno.

Nell'infinito tempo finito

Nel mio angolo d’orizzonte
c’è una piccola chiesa,
una bianca strada venata di verde,
file di cipressi,
scie di fedeli.
Nuvole di polvere sulla via,
s’arrampicano sui cipressi,
precipitando infine

L'Astronave

Sono qui, solo, in questa fredda, inquietante astronave ormai da troppo tempo per ricordarmi per quale motivo sono stato mandato quassù. Il tempo scorre, monotono come un orologio fermo.
 

Artemisia Absinthium

Il salone era immerso nell’oscurità. Solo una lampada illuminava una piccola zona del vasto ambiente, appoggiata sopra lo scrittoio dove era solito sistemarsi per scrivere. Aveva preso l’abitudine, o il vizio come direbbero i suoi amici, di alzarsi a quell’ora per meglio ricordare i sogni, sua primaria fonte d’ispirazione.

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 6 utenti e 5658 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • Manuela Verbasi
  • Fausto Raso
  • Marina Oddone
  • LaScapigliata
  • live4free
  • Rinaldo Ambrosia