AnonimoRosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

Commenti

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • Gloria Fiorani
  • Antonio Spagnuolo
  • Gianluca Ceccato
  • Mariagrazia
  • Domenico Puleo

blog di Rossella1953

Rosso melograno

Era peggio che stare
nel guscio di una noce
con l'autunno alle porte
quelle valige accasciate
in fondo al corridoio

le pareti e il soffitto
giallo fumo
il viso smunto

ma una mattina
a prima estate
ho detto basta

ho tinto la bocca
di rosso melograno

Tornano a volte

Tornano a volte certe fantasie
che ci lasciano strascichi confusi
tra amarezza e rimpianto
come primavere mai sbocciate
che disperdono profumo di zagara
 
e stiamo ad occhi chiusi
a ripercorrere viali
passati a luci spente
ma con dentro speranze
che abbagliavano
 
Siamo tutti convalescenti
del passato
in lotta tra un sì e un no
per dei ricordi
 
Siamo tegole che lasciano
scivolare la pioggia
e quando le brucia il sole
la rimpiangono
 

Lo specchio

 

Di quell'immagine
 è rimasto lo stupore
la bocca al broncio
per uno smarrimento
a cuore schietto

Rubo ora il riflesso
ad uno specchio
sbiancato dal vapore
di sughi o minestre
 sui fornelli

Indago dove il tempo
ha vinto o perso

Docili i tratti
 linee affossate
per cavare euforie
come stoloni

 occhi più lesti
a stanare rimpianti
e farne aiuole

 
 

La mia casa

La mia casa aveva sei finestre e due balconi
avrei preferito si vedesse il mare
ma andava bene anche quella porzione di collina
con gli abeti
sembrava di sentirli quegli scoiattoli tra i rami

Era al quarto piano
si allagava di sole da mattina a sera
profumava di ieri e di domani

c'era la tavola apparecchiata per bene
solo alla domenica
momenti buoni, momenti bui

c'ero io che mi struggevo ad ogni arrivo
e preparavo  un nuovo arrivo
a ogni partenza

C'era la porta sempre aperta
me la chiudevo alle spalle
e diventavo piccola

più o meno sei anni
però pesava meno la cartella

La festa della mamma

S'incartocciava il regalo di nascosto
in un avanzo di foglio rimediato
immaginando la tua gioia
per un gingillo
poco più grande di una noce

Un bacio per uno, il resto dentro al cuore
di prima mattina, il merlo alla grondaia

scartavi poi le rose che papà
aveva fasciato alla meglio per le scale

Io non capisco se ancora sei pensiero
o già ricordo
ma il tuo grembiule è al gancio

e ti rifaccio il letto tutti i giorni

Pensando

Pensando, rivedo canne sfilacciate
un fiume già pietraia
rondini sempre in ritardo

ma anche roseti a maggio
gambe nude alle ortiche
pur di essere carezzate

La mente sa riconoscere i suoi danni
rinverdisce gli autunni
rende la sillaba mancata
a una domanda

Oltre il pensiero, cè questo bisogno
di riprendere il viaggio
a fiato corto  
tendini ossidati

ma cuore aperto
ad ogni abbraccio

Il peccato

Il peccato scampato ai santi insegnamenti
- non spingere il passo che ti fa sbagliare -
resta impigliato tra cuore e coscienza

Come un quadro di Monet

Non abbiamo saputo cogliere il presente
abbiamo camminato troppo in fretta
le uniche soste, per riannodare i lacci delle scarpe

Abbiamo immaginato porte e pareti
eravamo, invece,
gherigli senza scorza
uniti da non far passare aria
ma esposti a pioggia e vento

E tu amore
anche se vedi che sorrido in un giardino
come un quadro di Monet
sappi che dietro a tanto incanto
c'è un pianto che soffoca l'anima

La foglia al fiume

Non ti ho mai detto i pensieri ricorrenti
i disegni del domani
che il mio percorrere la vita
come una foglia il fiume

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 2 utenti e 3983 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • Ardoval
  • Antonio.T.