La nuova Sede | Prosa e racconti | Angelo Arsetta | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

Commenti

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • Gloria Fiorani
  • Antonio Spagnuolo
  • Gianluca Ceccato
  • Mariagrazia
  • Domenico Puleo

La nuova Sede

Finalmente all’inizio dell’anno 1979 la nuova Sede Consortile era quasi pronta. Quella vecchia, situata lungo Viale Nino Bixio era ormai obsoleta e mostrava tutte le sue crepe e la sua scarsa funzionalità per una azienda che cresceva a vista d’occhio.
Per la nuova ubicazione era stato scelto un posto nella periferia di quei tempi. In zona Stiore accanto al mercato ortofrutticolo fronte statale che porta a Vicenza.
La struttura, decisamente bruttina, era molto grande. Spazi dedicati agli uffici molto ampi siti in due piani. Un magazzino enorme che penso fosse lungo non meno di 350 metri. Serviva per stoccare tutto il materiale possibile. C’era anche un’officina per la riparazione delle macchine agricole, grande anche questa, la carrozzeria, dei silos per il deposito dei cereali e anche un pioppeto.
A corollario di tutto questo oltre ad un immenso parcheggio c’era anche un raccordo ferroviario utilissimo per far arrivare le merci direttamente con la ferrovia.
I primi ad insediarsi nella nuovo sede che ben presto cominciò a mostrare i suoi limiti che si ampliarono a dismisura sino alla sua completa dismissione avvenuta nel 2006, furono gli addetti alla logistica. Il responsabile era un ex-agente periferico. Piuttosto borioso, con scarsa conoscenza della materia e tendente ad ingrandire le cose. Il “secondo”’era un tale di cui non ricordo il nome e che chiamerò Mario. Lavoratore “ruspante” ,generoso e con una gran “pelata” Mario cominciò lentamente a costruire la sua stazioncina ferroviaria: segnaletica, fischietto, paletta. Sembrava proprio un capostazione. Era tutto contento e le prime vagonate in arrivo lo avevano fatto rinascere a nuova vita. Ma ben presto cominciarono i problemi.
Perché acquistare un macchina per trainare i vagoni quando in casa si aveva un sacco di trattori? Questa idea cominciò a balenare nella testa del direttore di quei tempi. Uomo sanguigno, spregiudicato, decisionista, indubbiamente di grande capacità e .. terrore dei suoi dipendenti. E l’idea si materializzò. Parlò con l’ “ingegnere” , in pratica un ottimo carpentiere e partorirono il loro capolavoro. Presero un trattore agricolo. Adattarono la larghezza delle ruote ai binari e via ….Ma il problema era la frenata. I vagoni andavano addosso alla motrice. Altro brillante lampo. Un spandiconcime, riempito di sabbia, posto ad un lato del trattore doveva favorire la frenata …
Arrivò il giorno del collaudo. La persona addetta, un ingegnere vero, strabuzzò gli occhi e sogghignò. Non credo neanche abbia aperto bocca. Così fine la carriera di capostazione di Mario perché un vero “trattore” costavo troppo e tutto sommato l’arrivo delle merci a mezzo Tir era migliore.
Con la nuova sede si pensò anche ad una nuova tecnologia informatica per la gestione contabile del magazzino e delle agenzie periferiche. Così anche una parte del personale del Centro Elaborazione Dati, arrivato il nuovo elaboratore, un Honeywell 62, che avrebbe dovuto permettere la gestione in tempo reale della Sede con la periferia, si trasferì. Tra loro, consigliato dalla ditta fornitrice c’era un nuovo personaggio che doveva risolvere, in quattro e quattro otto tutti i problemi di programmazione dato che il personale esistente era stato considerato “scarso” e sicuramente non adatto alla nuova filosofia del tempo reale. E anche qui il bluff venne a galla in tempi brevi. L’elaboratore non era sicuramente in grado di gestire il tutto. Il nuovo capo centro non era il “mostro” descritto dai venditori della macchina. Così iniziarono una serie di cambiamenti. Un calcolatore più potente ed in grado di gestire una quarantina di punti periferici con bolle,fatture,reversali, situazioni clienti, ecc. … oltre che alla contabilità aziendale vera e proprio.
Si cominciava da zero o quasi quindi si andò in cerca di persone esperte di programmazione cobol per trasmissione dati. A quei tempi gli “esperti” non erano tanti e la brand Honeywell nettamente meno conosciuta della Ibm. Comunque l’avventura iniziò sotto la guida del Capo Contabile, ora Direttore della struttura, uomo molto capace, profondo conoscitore delle problematiche consortile, ma anche un accentratore e decisamente non molto aperto a dei confronti, che si dedicò anima e corpo a questa grande innovazione. Credo, che nel campo dei Consorzi Agrari, fummo tra i primissimi ad allestire una rete di collegamento in tempo reale tra centro e periferia con linee telefoniche dedicate. Un bel successo ed una grande esperienza Ma di tutto questo tratterrò in un apposito capitolo, essendo stata la mia “vita” all’interno della struttura.
In autunno un bel giorno tutto il personale cominciò a trasferirsi e la nuova sede cominciò lentamente ad operare.

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 1 utente e 7427 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • Il Folletto