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E' Natale anche questo... (Un'idea di scrittura aperta; che vuol dire? Non lo so)

So che se ne poteva fare a meno. Capisco da solo ch'è tempo di pensare ad altro - i regali, gli struffoli, il pandoro, la tombola, il vizio, la facezia, il panettone mille gusti, lo sconto, la bicicletta, ecci ecci - però mi viene di pensare che ci si possa trovare nel salotto della Manu a scambiarsi mengate (da Gab) come fosse Natale. Epperciò, provo a lanciare questa cosa, che non so bene cos'è, ma intanto è.
Datele un'occhiata, se lo ritenete un passatempo creativo ed anche ri-, aggiungete le vostre visioni; questa volta, però, manteniamo il passo e l'impostazione di fondo sul sagace con ironia. In cambio, Gesù bambino - ma anche da adulto - mi terrà lontano dalle vostre case. Altrimenti che muoia così com'è nata (non Gesù, l'idea...)
 
 
*
E’ Natale.
Lo so ch’è Natale che credete?
E’ Natale come fosse l’incanto di un’asta. E si suona. Qualcuno anche balla: non è abituato alla neve. Su che cosa incespica il fiocco, quando cade?
E’ un mistero!
E’ Natale anche questo.
A Natale io entro nelle vetrine con tutto me stesso, eppure mi cacciano: perché? Forse temono che voglia rubare qualcosa… ma non ci penso nemmeno!, vorrei solo mi prestassero quel che sogno di avere: macchè! Senta, vedrà che glielo torno entro l’anno appena sistemo casa, che crede? Quale casa? Quel cartone che vede sotto l’arco della chiesa. Come: non c’è!? Accidenti! Ma a che ora passano per la raccolta differenziata?
E’ Natale anche questo.
Una città pulita è una città di passeggio: nessuno si ferma. Tutti con la casa appresso come lumache, solo mobili ci vogliono.
Ho visto due donne in difficoltà con un carico enorme di pacchi. Tutti regali e manfrine da buone signore. Posso dare una mano? certo che aiuto… perché urlate? dio mio, ma non datemeli in testa!
E’ Natale anche questo.
Si cammina un po’ lentamente. C’è folla per strada; ma non eravamo più poveri? Io certamente no: dopo di me c’è solo l’ameba. Mi scusi, per andare al mercato, dove giro? Ecco, vede, giri a sinistra e poi, due traverse dopo, a destra… Tenga. Oddio, ma la mano era aperta per indicarle la strada! E poi, che ci faccio con soli diecicentesimi?
E’ Natale anche questo.
Ho pensato che fosse meglio andare a trovare Fulgenzio al cantiere. E’ un nome strano, mi rendo conto, ma l’unico nonno disponibile si chiamava così. Fulgenzio è da due mesi in cima alla gru: fa il gruista, è vero, ma lui sta lì a protestare per il suo licenziamento. Quando il padrone ha saputo ch’era lì, ha esclamato: Finalmente!
E’ Natale anche questo.
Fulgenzio è del nord, è venuto a Salerno per lavoro. E’ un emigrante al contrario: era venuto per non fare niente, adesso lo rimandano al lavoro.
E’ Natale anche questo.
 
Non si può far morire un'idea sul nascere, o forse sì. Probabilmente dipende soltanto da quel sorriso o da quello storcere il naso mentre leggi "E' un'idea di scrittura aperta". Leggendo si va a pensare ovviamente al suo contrario, cioè a un' idea di una scrittura chiusa. Proprio come se le due fossero in contrapposizione, o quasi, e data l'atmosfera natalizia, non si vorrebbe che lo fossero.
E' Natale anche per questo, per un'idea di scrittura aperta, senza saper bene "aperta" a chi o a che cosa.
Indubbiamente è Natale anche per questo e l'idea di una scrittura aperta è un bel prerequisito per un Buon Natale.
Forse ho fatto confusione, me ne avvedo.
Che sia Natale anche per questo? 
 
 
E' Natale anche questo.
 
 eppure a Natale si dovrebbe prendere a propria vita il grembo e come un ventriloquo chiedersi: allora?
Che ne sara'?
pupazzi pupe pepite, lanciate contro la corrente 
nella speranza che le parole riscaldino come Dio.
Dio, lui sa che quella notte ci stava il bue e pure l'asinello e ne avrebbero parlato tutti anche noi.
E invece qui, sotto le stelline chi parla di noi siamo solo noi.
Ma chi l'ha inventato San Google?
Babbo Natale?
Io no, ve lo assicuro, non sono cosi' intelligente (Manu e' un apostrofo o un accento?)
a volte ringrazio la tastiera all'americana perche' carissimi, manco a Natale io sono certa se e' tronco o convesso.
 
Eppoi Natale tutto quell'ammore, ma Dio, figli a parte, ma l'ammore finisce, Cristo!
e allora
e allora
e allora
perche' parlarne ??? Perche' apostrofato, siamo tutti qui, senza nemmeno Bracco Baldo???
 
Allora Ferdi, si fa cosi' (accentato, forse...)
tutte queste poesie d'ammore in fila per Carosello
E Ferdi portaci una torta alla ricotta, anzi sient'amme' si fa accussi'( fa, niente di niente , ne' apos, ne' acc) tutto Rosso in Costiera, cosi' ci leviamo dalle palle quelle fotine minuscole dove sembriamo tutti santini e ci si vede tutti assieme
Insomma Ferdi, facciamo 'O Presepe dell'Anno', ti facciamo vincere il primo premio: Una bottiglia di Ferrari e 'O torrone'.
Io faccio la contadina che stira, che lo so fare, e poi cerchiamo Una Madonna e un San Giuseppe,  o solo un Beppe, un Peppino o un Peppone
che di Cristi e pure poveri ne troviamo anche per l'anno prossimo
Dimenticavo siamo in una Corale a tema
e allora la Piece si chiamera' ( accentato): 
 
"Rosso, ma che ci vai a fare 50 chilometri sotto Posillipo se non mi vuoi bene???"
 
 
piesse : Orme, se ci sei, in qualsiasi tua forma onirica o fisica , batti un colpo, che il marinaio con lanterna, qui ti aspetta e pure la donna che stira
se torni ti mettiamo pure la fontana con l'acqua finta e la lucetta
giuro e spergiuro
prato sintetico anzi, siamo a tema,
 
muschio
 
 
E' Natale anche questo.
 
oggi sono stanca: anche questo è natale, tremila cose da fare... vediamo domani, eh?
 
Sì, è Natale anche questo.
 
Mi svegliai di sconquasso. Fra prati e presepi, io vedo tante facce da presepe
che sia oro o che sia raro
questo augurio ve lo mando a ciel sereno
qua la neve folleggia
riscalda a fiotti di fiocchettini luminosi
che confondono i visi
Annaspano come bruchi questi pescivendoli di noie
e c'hanno i musi tutti stanGhi
sembra tutto incastonato per procedere
si fa fatica anche a sorridere
Ma che voi fa? E anche questo è Natale.
Ci sono anche le facce che "presepano"
 a comando
Tu ti avvicini incroci gli occhi
e smollano un fight a mo' di parata per il "ciulo"
Che strano animale questo qua
una scimmia terrestre che si aggrappa alle porte dei negozi
quasi a chiedere perdono per la tasca leggera
Ma sai quanto costa far finta di stare al comando? Sono fiori di valeriana!
Il presepe è un'immagine
io ne feci un verbo
Presepiamo.
Ed anche questo è Natale.
 
 
E più m'avvicino più Lui scappa (il Natale eh!!). Perchè è da un po' d'anni che va così. Lo vorrei raggiungere, anche con la freccia rossa (che ha dentro sotto sopra la connessione), anche pedalando in compagnia o, perchè no, solo con la fantasia.
Ma non mi riesce. E' veloce più del mio treno e nell'allungarmi inciampo in mille perchè, in mille per come e in mille miglia. Ma lo vedo, laggiù, tutto rosso e argento. Sfuma anche verso il verde, a volte. E quando fra le tinte colgo  luce, allora  è lì che vedo Nascere ciò che sempre aspetto. Ed è lì che si ferma ed è lì che mi raccoglie.
 
E' Natale anche questo.
 
Una stanza in cui entri improvvisamente e vedi tutti di schiena a gruppi di tre, accostandoti scorgi bocche che si muovono su parole al rallentatore. Sembrerebbe un film e fa un freddo assurdo. Il sapore di miele di una caramella è il solo dolce che senti. Ti fissi sulle bocche tentando di sentire, la lingua non è quella che sapevi, non si capisce il senso del detto, pur se vorresti. Pensi che è un brutto sogno anche se ci sono alberi addobbati e presepi da completare, e che appena lo vuoi, finisce. Decidi che le cattiverie a Natale sono più cattive e non le vuoi. Decidono che è meglio tu vada. Che gli addobbi vanno tolti e anche le luci. Meglio il buio sempre che la luce poca. Meglio il silenzio. Il sei politico. Sarcastica una frase ti prende in piena faccia appena prima di buttarti dal ponte: “anche questo è Natale”.
 
un vestito d'aria, sì, lo vorrei. non so se il tuo ferdi, non te la prendere, ma mi sa che non abbiamo la stessa taglia. io, taglia forte. e taglio, che taglia ha? anche questo è natale, che non ho testa per niente, mille cose, mille cose e non più mille.
è che non ci voglio pensare al natale 'concreto', perché così me lo posso immaginare, quello che non c'è più, con quelli che non ci sono più.
epperò li devo fare i regali, ci devo pensare alla cena - quest'anno mi tocca l'antipasto, o il secondo, o meglio un antipasto che si possa mangiare anche come secondo.
non avete capito? nemmeno io. 
ci riflettevo stamattina mentre una signora mi ficcava i suoi pacchetti nella schiena e un signore... vabbé, non era proprio un signore, lasciamo stare. insomma ci pensavo e cercavo di capire cosa avrei dovuto fare.
quello che avrei voluto fare, era addormentarmi, e svegliarmi il 27 dicembre, ecco.
questo è natale, per me.
 
Stamattina, appena la fiocina della luce ha punto i miei occhi nella tana del sonno, un sobbalzo del letto mi ha avvertito che non ero solo. Incosciente, da sogliola sul fondo del plaid azzurrognolo, ho allungato il braccio lentamente per scrollarmi di dosso un pensiero terribile: che mi preme sul fianco? Cos’è questa forma di osso solerte che spinge la costola a spezzarsi? Sollevo il capo dal cuscino con gli occhi rimasti nell’incavo vuoto. Accidenti! E’ caduto l’alberello dalla mensola e il puntale fa il suo gioco di piccola lancia al costato. E’ troppo presto per questa ferita: è Natale anche per questo.
 
A me Natale piace DAVVERO...
e poi a Natale chiamo tutti, anche gli ex e mando i baci a chi non c'e' piu', e poi metto i regali sotto l'albero
Insomma il mio cortiletto personale si rianima e ci metto pure il prato sintetico, visto che l'ho inventato....
ognuno ho i suoi problemi.....lo riconosco...sono naive...
 
ma, anche questo e' Natale
 
 
è Natale anche questo
 
un mito grande è questo
di lui che scende dall'immenso
per abbracciar le pene le miserie
asciugare il pianto, consolare dolori
d'ognuno ch'è niente, poco o nulla al mondo.
a toccare il cuore dei forti, dei grandi, dei ricchi
entrar con la sua luce in quegli occhi spenti
quando non sanno vedere al di là dell'orto.
che sogno grande è questo
che si possa esser migliori di quel che siamo
solo tra un'alba, un giorno nuovo
quando s'abbia della sua pace colmo il cuore
dividere le gioie ed il dolore in tanti
quanti ne contiene il mondo intero
e intonare canzoni salmi e canti.
donare affetto e comprensione
che quel che ci aspetta
è averne un giorno, il doppio, in cambio.
chiedo perdono, se non vedo questo lume
se resto in questo scuro tutto intorno
stretto in questo poco che conosco
e seppure sogno tanto e mi consolo
esser quel che sono è il mio destino.

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