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Cleopatra

Amo il mio lavoro, forse perché ne ho subito il fascino nella mia infanzia.
Per me era un evento ogni giorno.
Un filo di fondotinta, una spolverata di cipria, il rossetto….vedere mia madre che si truccava ogni mattina era un evento per me….era un rituale meraviglioso da osservare.
Era ancora più bella quando si truccava. Si trasformava in bellissima, era come avere una mamma nuova, diversa ogni giorno.
 
Un leggero contorno di matita e comparivano due labbra ammiccanti, un filo di rossetto rosso, ed eccole lì, lucide e carnose, perfette per un bacio.
Per non parlare degli occhi. Un passata di un ombretto perlato chiaro, un marrone più deciso da sfumare, un contorno leggero di matita nera a disegnare occhi intensi.
Mi ricordava Liz Taylor in Cleopatra. Sì lei era una donna egiziana, lei nella mia mente era Cleopatra.
 
Per me era come un gioco misterioso. Un nuovo viso compariva, diverso e sempre nuovo ogni giorno. Era il rituale della femminilità.
E quella passione per le polveri impalpabili di cipria e fard e ombretti e tubetti di rossetto per labbra, unita a pennelli di ogni sorta, gli strumenti per dipingere diventarono il mio lavoro.
Un lavoro che mi aveva scelta fin da piccola penso…è lui che ha scelto me e non viceversa.
Anche quando mi hanno proposto questo lavoro, lì per lì devo essere sincera sono stata un po’ titubante, ma poi ho accettato.
Un viso è un viso anche da morto. Non c’è alcuna differenza.
Anzi ridare un volto composto e sereno a visi sofferenti o brutalmente sfigurati da incidenti o morti violente l’ho considerato quasi una missione: dare un ricordo dolce di queste persone ai loro familiari.
E poi lavorare con i morti ha i suoi vantaggi. Sono immobili e silenziosi e per la riuscita di un buon make up questo non è da sottovalutare.
Soprattutto la pelle, sembra una tela da dipingere, è tesa e quindi il risultato che ottieni è sempre superiore ad ogni aspettativa.
Il massimo è ottenere l’effetto naturale, far sembrare dormiente il povero defunto.
Nonostante quello che si possa pensare è un lavoro che ha fascino, sarà che mi riporta con la mente sempre agli antichi egizi, la preparazione per il viaggio finale.
Ma questo è una cosa che scoprirò molto presto.
Ora vorrei proprio vedere come mi ha truccato questa ragazza, spero non mi abbia trasformato in un mascherone ma abbia fatto un lavoro decente, le tremavano le mani.
Deve essere nuova.

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