Scritto da © Daniele Alfieri - Gio, 06/01/2011 - 22:24
[Si tratta di arrivare all'ignoto mediante la sregolatezza di tutti i sensi.
E' falso dire: "Io penso", si dovrebbe dire: "Mi si pensa".
Scusi il gioco di parole].
Farsesco sistema
umano e cerebrale,
io colgo sparsi i frammenti
e sparo morto al mio patema,
tu sei morfo-funzionale
ma fragile fraintendi
ancora la luce col reale.
Il macabro serpeggia
nel cranio del poeta
dal sorriso latente,
lei sorseggia avidamente
la sostanza bianca
dal mio midollo spinale.
Sapessi, mia cometa,
si stanca quando mente
mentre vaneggia la mente
il tuo azzurro decadente.
Ora mastico lente ore amare,
tu espiri: “Amore ti adoro!”
e lentamente t’impossessi
dei sassi d’oro del mio mare.
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