Scritto da © Bruno Amore - Lun, 21/02/2011 - 12:50
Ho riscoperto qui tra i colli
quell'odore di pane fresco
che veniva dai forni accesi
non su ruote fetenti d'asfalto
che seppure tiepido pare riscaldato.
E quel profumo acido di tino
messo a sgocciolare, capovolto
dopo il lavaggio di purificazione
ch'era perduto, ch'è tutto imbottigliato
e traditore il sapore senza storia.
Quegli afrori tutt'intorno
di animali limitrofi all'umano
che il racconto al focolare
rendeva consueti amicali
è alieno lo scarico rombante
che ti resta fuori dal cuore.
E quei rumori subito ravvisabili
da sempre a scandire l'opera, l'ora
la presenza di chi è caro o prossimo
ed il calore che tutti accomuna
del che pareva perso il pensiero.
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