Scrivono il tuo nome trapunto di tremule stelle.
Accarezza l’aria fresca i prati e i viali,
dondolano, al suo passare, i fiori già sbocciati
quasi a voler inseguire le tue mani
mentre ascolti suoni, parole, echi lontani.
Rimani ancora al tuo balcone,
il cielo sta parlando di noi,
la bianca luna è apparsa ad aspettare
che tu le affidi ormai come ogni sera
i tuoi sospiri, i tuoi lunghi silenzi,
ciò che le doni e che deve portar via,
per condurli a chi lontano sta aspettando
di ritrovar nel bianco suo pallore
il corpo, il tuo spirito, il tuo infinto amore.
Lei cosi lontana, ogni notte ci è vicina,
nel guardarla si leva il nostro canto,
rimaniamo abbracciati dalla sua stupenda luce,
finché il mattino come un ladro non la spegne,
Dobbiamo attendere, ritornerà la notte,
s’incontrerà di nuovo il nostro amore,
nostro pianeta, grande come il mondo.
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