Un colpo secco, alla tempia, cosicché l'eco riempirebbe le stanze sgombre di questo contenitore sottovuoto, che è il mio cervello.
Se avessi una pistola?...l'accarezzerei, come si fa con una donna che si lascia amare, una pianta cui lucidi le foglie mentre le parli, un desiderio, la cura di un istante indefinito.
Se avessi una pistola... dicevo,sarei consapevole di ogni centimetro della sua consistenza, come in uno stato alterato di simbiosi empatica, ne assumerei l'appartenenza, trasformandomi della sua stessa essenza.
Così, sarei metallo freddo di ogni sua particella, il meccanismo che giustifica il suo ruolo, il suo proiettile,la soluzione.
In questo mio spazio, buio come l'abisso di ogni perdizione, mi eccita la speranza di un'esplosione che sani ogni cicatrice, frantumandola.
A chi, a cosa, presenterei la mia anima, la mia infame deposizione da testimone falso di un imbroglio? E' una domanda che muore sull'allegro motivetto della soneria del mio cellulare, tace qualsiasi plausibile risposta e inquina l'atmosfera già gravida di assuefazione.
Che qualcuno stia tentando di dirmi che sono già morto?
Così, la voce al telefono si qualifica come agente assicurativo,mi dice che ricevo questo genere di messaggi perché sono un codice inserito nella banca dati di un frigospam, m'informa che no,non è uno scherzo, e poi mi chiede,con garbo, se ho già stipulato una polizza sulla vita.
Riaggancio.
La profanazione del sacro è un oltraggio al pudore.
- Blog di ID
- Login o registrati per inviare commenti
- 1028 letture