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Scritto da © ciommo82 - Mer, 25/05/2011 - 21:39
C’è che non avevo più soldi
e qualcuno mi ha fatto credito
per giocare un’ultima mano,
c’è che ho vinto
per tutto il resto della notte.
C’è che ero terrorizzato
e me ne stavo a letto rannicchiato
a sciogliermi all’afa,
c’è che mi sentivo morire
e forse davvero stavo morendo.
C’è che avevo sete
e tutto quello che dovevo fare
era muovermi fino in cucina,
c’è che poi mi sono trovato a ridere e scherzare
tra la gente fuori un locale.
C’è che conosco da pochi giorni
due ragazzi che provengono
su per giù dalle mie parti,
c’è che con loro mi trovo bene
come se fossimo cresciuti assieme.
C’è che una volta delle donne
vedevo solo la loro carne
sublime e desiderabile,
c’è che adesso
mi farei ammazzare per una di esse.
C’è ancora il mio orgoglio
e c’è ancora la mia diffidenza
che non mi permettono
di abbandonarmi
a tutti i facili entusiasmi,
ma allo stesso modo
so che c’è qualcosa,
un motore che gira
e veicola tutta la corrente
e tutte le cose buone
dalla parte mia.
Non capisco,
o meglio, non voglio
correre il rischio
di ammettere di aver avuto torto
e non so se è il mio il merito
o degli altri
ma c’è,
e, vi prego una volta tanto
di credermi per fede,
sono contento che c’è.
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