Scritto da © sole42 - Sab, 04/06/2011 - 11:15
(Vicenda personalmente vissuta)
Non è ancora l'alba, la città è addormentata le strade son quasi deserte.
Avvolta nel pesante giaccone non riuscivo a scaldarmi, solo il sibilo d'un vento gelido
e l'eco dei miei passi disturbava il silenzio di quella giornata festiva.
Con passi frettolosi mi recavo al lavoro ma ebbi un sussulto quando l'angolo svoltai,
a terra, tra cenci e cartoni riparati alla meglio dal freddo invernale si delineavano le figure di due persone, fermai i miei passi e con sgomento osservai.
Della prima persona non distinguevo nulla, solo la forma di un corpo completamente avvolto da una coperta, due grossi cani neri accovacciati si stringevano a lui.
Poi il mio sguardo si posa sulla seconda figura, da un piccolo lembo di stoffa scura affiora un pallido viso, è un ragazzo che dorme, son nascosti i capelli ma i lineamenti son belli, sembra un angelo di pietra commossa ho pensato! Anche lui al suo fianco ha un bel cane bianco, il muso è abbassato, è immobile, solo gli occhi mi scrutano attenti.
Davanti al cane nero c'è una piccola scatola per le offerte, lentamente mentre poso della moneta e lo guardo, non ho paura, anche lui mi osserva attento ad ogni mio movimento
a un occhio un po' chiuso, forse è il freddo oppure è malato mi fan tenerezza,
anche a loro vorrei dare qualcosa ma ho solo un panino la mia colazione,
lo prendo e lo divido in tre parti, ad ognuno ne dono un boccone e mi sembrano ...
tre gocce d'acqua cadute nel mare!
Tristemente ho ripreso il cammino e mi domando...perché sulla terra c'è questa spirale di tanto squallore? Prima di varcare il cancello mi giro ancora un'istante,
le due persone giacciono ancora addormentate, i loro cani vigilano attenti amici sinceri
a difesa dell'unico bene...il loro padrone; in silenzio il muso è alzato, ora rivolto alla mia direzione, le orecchie hanno tese come fosse il loro saluto e un nodo mi sale alla gola,
dall'alto del suo monumento in sella al suo cavallo solo un Re è testimone di tanta emozione.
Terminato il lavoro oltrpasso il cancello il mio sguardo volge ancora in quell'angolo,
non c'è più nulla nemmeno il cartone.
La città ora è desta, sulla piazza un dì chiamata... della Torino bene,
la gente si scalda al tiepido sole, tra il frastuono dei motori echeggiano nell'aria grida festose un bimbo mi guarda e sorride mentre ignaro giocando si nasconde in quell'angolo,
ed io un po' triste ho pensato...
oggi ho incontrato tre angeli, due nell'oscurità e uno nella luce, quale amaro contrasto in questa giornata di festa!
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