Scritto da © Anonimo - Ven, 05/08/2011 - 11:13
Fuggire insieme,
su lame di cristallo,
oltre il nostro impercettibile confine,
tra tetti affumicati
e tegole scomposte.
Edere aggrappate
a muraglie d’affetti ,
siamo derivati in controluce,
arcane fisionomie
di calendari in divieto di sosta;
fuggire insieme
su carri di crepuscolo
nell’ora dei cieli viola
tra pini e ulivi
e foglie di mandorli.
Lasciamo i lutti tra tende di juta;
crescerà l’erba tenera
ancora
a riscaldare solitudini.
Fuggire insieme
nella Parigi dei miti,
dagli odori più acri e sottili
dove i giorni si smarriscono
dentro una carezza,
dietro sguardi senza sfondo,
e col cuore preso a martellate
risvegliare il suo frumento.
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