Scritto da © Anonimo - Ven, 19/08/2011 - 12:20
dovremmo costruire meno
sarebbe meglio piantare
le case in ogni adduttore andare alla frontiera
delle mani decidere i taccuini
con cui allagare le piazze dei palmi
dove il demone della meccanica
non collochi il metallo veloce l’elettronica
turbolenta nel perimetro del monitor
venire col nostro colore ocra
argilloso per magia di nervi distesi
rendere attivi gli strumenti
del dopolavoro farli raggiungibili
senza sforzo
avere l’estro alla gola
nient’affatto intimoriti
che la penna attenda il ricorso
dovremmo decimare le sedie
impiegando lavoro un lavoro scontroso
inesatto impagabile mai domo
a fare versi dubbiosi
rumori d’inchiostro
nemmeno letti
per riposo
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