Marta

Marta non esiste, lei stessa ne è convinta.
Perchè se non sei acqua per chi ha sete,
e pane per chi ha fame...Non esisti.

Marta crede che in fondo, questa ferita
che ora le duole, è solo un graffio che si asciugherà.
Marta crede che un giorno potrà spiegare
ai suoi figli che...
Ardeva mentre nulla succedeva.
Piangeva quando il giorno si spegneva.
Sognava mentre tutto sembrava scritto.
Marta ama e non lo dice che a Dio.

Immagina tutte le notti
di immergersi nelle acque scure di un lago e morire
e rinascere leggera senza parole sul fondo
e riemergere e passare fra i fili d'erba senza toccarli
perché amare è un pò dissolversi e divenire vento,
tepore di un bacio dato
la notte ad un amante nel sonno.

Marta ha un libro, c'è scritta la sua vita.
E' spiegato, è scritto...
Marta vorrebbe strappare quelle pagine,
ogni volta che vi si richiude dentro,
una pagina anche lei.

Marta desidera come non lo ha mai fatto.
E dimentica come un dolore, ogni desiderio.

Marta è il letargo di un roditore.
Fa scorta per un inverno...
Che le sembra già arrivato.