Scritto da © Andrea Occhi - Lun, 31/10/2011 - 09:24
Ti prendo, dovunque sia la tua voglia di me, ovunque sia la mia voglia di te, violenta e disperata come una belva affamata. Sarò acceso per soddisfare le tue esigenze, come un seven-eleven, a tua completa disposizione con i miei prodotti strani, dai colori sgargianti come piume d’uccello tropicale. Solleverò la tua gonna e carpirò i tuoi languori le tue perverse manie, con il mio fedele aiutante. Non è sesso, non è amore, è oltre ogni immaginabile pensiero umano, oltre ogni fisica sensazione, oltre il dolore ed il piacere. Nulla di simile è mai scorso nelle mie fantasie; le mie catene ti imprigioneranno, i solchi della tentacolare delicata violenza attraverseranno il tuo bianco involucro, ripiegato in strane posizioni oscene, ma dense di una armonia folle. Le tue lacrime lubrificano i miei grimaldelli. Siamo oltre le porte della normalità. I tuoi denti, rossi del mio sangue, sorridono ai miei occhi pieni della tua bellezza schifosa. Siamo su uno strano pianeta al limite delle orbite solari dove tutto è lecito, dove siamo solo noi, il tempo di questa eclissi, lenta e luminosa.
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