Scritto da © Andrea Occhi - Gio, 01/12/2011 - 09:08
Vorrei essere dotato di quattro braccia al termine delle quali si snodino dieci articolate dita dal soffice rivestimento, al solo fine di riuscire, senza esitazione alcuna, ad accarezzare le tue viscide scaglie di serpe amorosa, quando mi avvinghi sibilante, nonché di quattro gambe al cui termine ali di nera rondine mi permettano di attraversare lestamente il cielo punteggiato da quei minuscoli insetti estivi che, incastrati tra un dente e l’altro, paiono neri brillanti. Spero che quando le mie fattezze di ragno ubriaco ti spaventeranno, non vorrai mutarmi in una macchia nera sotto la suola dei tuoi mocassini di antichissimo e crudele rettile dagli occhi di fata. Non mi dondolo tra gli edifici su altalene di seta, ma con l’addome a terra sfioro la polvere, starnutendo a causa delle mie allergiche reazioni istaminiche a quei frutti invitanti e traditori che pendono dal tuo seno.
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