Scritto da © Ezio Falcomer - Gio, 08/12/2011 - 16:10
La luce migra folaga
alle beate terre del tuo brivido
carezzo perla
pulsante
e bacio sussulti
di lamento azzurro e ocra
miro deità e zagare accecanti
se stringo i tuoi fianchi ardenti
indecente innocenza
ribelle gatta come vilucchio
feroce laccio
a planare su marosi gonfi
saturi di rovesci
e potenti scalmi e tempesta
densa onda e potente
siamo
da morirne oppiati
a bonaccia
sradicati da gravure
vocati alla pace gravida
degli odori che lasciano i piovaschi
quando troppa era calura.
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