Scritto da © Mariagrazia Tum... - Mar, 21/02/2012 - 09:56
a parte il dolore
che vola al cuore
come anticamera arredata,
cosa resta
di un piangere perverso
che all'alba
mostra lividi invivibili?
a parte la fiera incandescente
dei miei istanti appisolati
a rimirare le cartoline
dei nostri mai paghi errori,
cosa muterà
al corso del viale,
la cantilena che osavi rammentarmi
i dì di domeniche stanche?
le notti da lune adombrate
che passeggaivi opaco
lungo il labirinto bruno
del mio malnutrito orgoglio?
non è tempo di dignità mutilate,
ognuno
riprenda posto
sulla sua zattera via terra
e percorra,come può,
se a passo di danza o a funereo battito,
quel trancio di vita che sul cielo
sta scritto
a gambe divaricate,
a lettere appena vergate
sul dorso del cuore
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