Scritto da © Mariagrazia Tum... - Gio, 23/02/2012 - 11:15
ce ne andremo
a primavera inoltrata,
quando la rabbia delle cinciallegre
avrà coperto d'insulti l'aria morbida,
cadenzando il ritmo voluttuoso
del catrame all'asfalto gioioso,
vinceremo
la prima tormenta che invade il sonno,
picchiare forsennata
la caduta libera di annali sovrapposti,
mi terrai per mano
sfindando il broncio perduto
dei temporali assonnati,
prenderemo il largo,
senza mai più ritornare a terra,
osservando l'oblio
dei fraterni abeti,
le braccia sovrapposte
nell'altera sfera lontana.
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