Scritto da © Andrea Occhi - Gio, 01/03/2012 - 09:23
Quest’oggi, irradiato del tepore di un sole luminoso, ho dischiuso lo sguardo e mi sono immaginato inchiodato a quelle intriganti interiora nelle cui evoluzioni riesci a predire un futuro di illusorio e piacevole appagamento. Nuda e sporca di noi sei al mio fianco, l’odore del tuo estro si conficca nelle mie narici istintivamente innamorate della tua pelle, segnata dalle sferzate di piaceri profondi che il vento scompiglia divertito. Le mie mani non ti sfiorano, ma raggiungono le segrete del tuo tempio immondo sui cui muri quadrati, colorano i miei desideri, affinchè tu non dimentichi, ogni volta che ti sentirai sola, che la distanza non corrompe la bramosia oscena della tua carne, profumata di muschio. Siamo solo misere anime glabre illuminate da quei riflessi accecanti che solo chi non teme di serrare le palpebre riesce a vivere nella loro potente e libera umidità.
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