Ai cuori infranti | Poesia | Giuseppina Iannello | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Ai cuori infranti

 

Al nostro esser fratelli,

a cosa valse l'ultimo grido?

Di gente, ne vidi ben poca...

Smarrita, repressa,

stordita.

Accantonata...

Gli onesti furono pochi...

Ma, faccio un sunto...

Mi trovai da sola...

Fra molti oppressi...

E si era nel tunnel: c'ero anch'io...

Ci guardammo negli occhi, in quel silenzio,

pietosa maschera al boato: “Come si parla?!...”

Molti rimasero nel cerchio,

aspettando le gare dei detenuti.

Poi gettaron parole,

l'una sull'altra,

sdrucciole,

senza senso.

Spezzai la corda;

lanciai un urlo.

In quel mio strazio,

non incontrai,

che sorde pareti

d'ombra.

Ognuno vagava nel buio.

Se grido, ancora,

giovane dolente,

e per poterti dire,

che alle porte

c'è spesso il tuo “rivale”

che non parla

per dimostrare

d'essere il più forte.

Lascia il tuo grido.

Non ci avvilisca l'onta;

nessuno pensi d'esser il migliore

fra i cuori infranti.

 

*Modificata il 8.4.2012

 

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