Dissertazioni sul Cristo

I preti ci dicono sempre di seguire l’esempio di Cristo, forse per     questo ho abbandonato Santa Romana Chiesa ed ho scelto la via del libero pensiero. Infatti non posso non pensare che in realtà Gesù fu messo in croce da un manipolo di sacerdoti. Giuda lo tradì, i Romani furono gli esecutori materiali, ma i mandanti furono una cricca di sacerdoti che si sentivano minacciati da quel capellone con la barba di umili origini e da idee tanto strane che facevano così presa sulla gente, come qualsiasi grande idea rivoluzionaria peraltro. Beh, ovvio, i sacerdoti non erano cattolici ma ebraici, comunque il discorso è lo stesso: le istituzioni religiose mi fanno più paura di alcune dittature, perché i capi della religione non si limitano a voler il controllo della vita delle persone, ma anche della loro anima. E questo vale per ogni sorta di istituzione religiosa, fateci caso.

Ritornando a Cristo. Se adesso dico che Gesù era un anarchico (ed ho le mie ragioni per dirlo) qualcuno si scandalizzerà tacciandomi di blasfemia, quindi in maniera più moderata ( per una volta tanto) dirò che Cristo è stato uno dei più grandi intellettuali dei quali i libri abbiano mai parlato. Soprattutto, quello che preti e pretaroli a seguito non hanno mai capito e mai capiranno, è che il lato più bello della figura del Cristo, è costituito proprio quando Lui smette di essere un dio e rivela le sue caratteristiche umane. Fateci caso, nel Vangelo Gesù si incazza, piange, ha paura, soffre. Un dio infinitamente buono, espressione di immenso amore e gioia eterna non dovrebbe fare così, ma Lui lo fa. Si mette alla stregua degli uomini che ha creato e ne esperimenta tutti i sentimenti, soprattutto quelli più cattivi. Anzi di più, sperimenta su se stesso il male che Lui stesso ha creato, perché per cognizione di causa, se Dio è quello che tutto ha creato, anche l’esistenza del male è da imputare a Lui. Beh Gesù, figlio di Dio ed Egli stesso Dio, prova questo su se stesso per capire cosa prova un uomo. Il passo del Vangelo che più amo è quello del Getsemani, dove Gesù da una grande lezione, lì infatti Dio in persona, quello che tutto sa e tutto vede, si fa prendere dai dubbi. “E se sto facendo una cazzata?”, “Ma se io muoio soffrendo, questi mi capiranno?”, “Ma servirà a qualcosa tutto questo?”. Beh comprendendo tutto ciò, mi sono rallegrato, perché mi è venuto da immaginare che dubitare non è cosa da uomini, dubitare è divino (almeno credo), anzi il dubbio è il dono più grande che Dio ci ha fatti e se davvero Lui ci ama, si rallegra se noi mettiamo tutto in discussione. Perché mettere in discussione, avere dei dubbi è la caratteristica più importante di qualsiasi mente pensante e solo dubitando si può arrivare un giorno alla verità. È uso comune di tutti pensare che le persone che millantano di sapere tutto, alla fine sono dei grandi imbecilli, beh è lo stesso, secondo mio parere, ostinarsi a credere per fede a tutto ciò che ci viene detto. Un giorno, se avrò un figlio, e lui mi dirà di non essere d’accordo con me, magari spiegandomi anche le ragioni, magari per orgolio ci litigherò pure, ma poi alla fine sarò fiero di lui pensando che avrà un suo pensiero e il coraggio di esporlo anche a costo di avere grane con chi l’ha messo al mondo.

Alla fine però Gesù decide di immolarsi lo stesso, anche se non ne sembra convinto e questo mi fa pensare alla felicità che si può provare nell’accettare se stessi, ovvero la propria natura … preti capite bene, accettare la propria natura ...  

Ad ogni modo, che sia esistito o meno, che sia realmente figlio di Dio o semplicemente un uomo brillante troppo scomodo al Sistema, beh la figura di Gesù è una figura immensa.