Dolce spiaggia dei verd'anni - Omaggio Alphons De La Martine | Poesia | Giuseppina Iannello | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Dolce spiaggia dei verd'anni - Omaggio Alphons De La Martine

 

Dolce spiaggia dei verd'anni...

Mi rivedo accanto a Te.

Sempre lunghi miei capelli

Mare... brezza... Cielo blu...

Mai ebbi avuto tanti sogni,

come al tempo dei babà.

 

Ho scritto: “T'amo...”...

Pensavi a me?

-Ti scrissi, Amore,

amor,

cento anni fa.-

 

-Ti scrissi T'amo... ed è...

meraviglioso.

E mi sorprende, ancora,

il mio papà:

“Dunque, conosci il sogno?

Ascrivilo al tuo cuor.

 

Traduci...

Intendi il giorno...

di Alfons De la Martine...

Le temps à lassè son manteau,

de neige, de pluie, de soleil...

Rimase per gli anni ruggenti

quell'ultima gita sul mar.

Il tempo “cancella”... confonde

la neve non sa dei pensier.

 

Riemerge dall'onda il ricordo

e il tocco che il bacio ti die'

il vento trasporta i miei sogni...

Ed è messaggero d'amor.”

… … … …

 

1) Un ricordo, legato alla mia infanzia, nella rievoczione di una poesia di A. De La Martine, tra i maggior poeti del Romanticismo, mi ha suggerito ed ispirato il testo. Ma, tengo a far presente, che la stesura melodica è, per me, un'esperienza del tutto nuova. A volte, mi confondo, ma spero che questo non infici l'essenzialità del contenuto poetico.

 

2) Note essenziali sull'autore.

Lo scrittore mi sta dicendo: “Sullo sfondo della mia cornice letteraria, appaiono nella mia identica personalità, due autori... Ma ciò, miei lettori, non vi sconvolga... Sono sempre io, Alphons De La Martine. Venivo sulla terra, in due circostanze, analoghe, ma in opposizione, una quasi felice, l'altra dolorosa.

Ritornavo da Procida, fermamente intenzionato a sposare Graziella... Quando mi parve di non essere più a casa mia, Parigi. Era accaduta una disgrazia. Mia madre era morta... Di mio padre... nessuna notizia. Non ritrovai un solo conoscente. Per lo sgomento, entravo in uno stato di catalessi. Non ricordavo il mio nome... Lo ritrovai dopo un lungo, tormentoso percorso. Al periodo più doloroso, si ascrive l'opera che mi rese celebre, “Les miserables”. La firmavo con il nome di Victor Hugo, perché non riuscivo a ricordare il mio nome di battesimo, né quello del mio casato.

Lettori, spero di ritornare presto, per parlarivi delle mie vicissitudini.

A risentirci.”

 

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