Il Rex - la nave di Fellini - | Prosa e racconti | Adriana in una stanza | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Il Rex - la nave di Fellini -

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Improvvisamente il tono della musica aumentò, il ritmo divenne incalzante e sullo schermo la notte si illuminò dello splendore del Rex. Leggendo lo stupore di coloro che erano accorsi con le barche per vedere da più vicino quel che mai avevano visto e sentendo la loro emozione per quel che vedevano ora, ebbi la netta sensazione di essere a bordo di uno di quei natanti che ondeggiavano su un mare finto, testimoni del passaggio della ciclopica nave.
In quell’ istante il mio pensiero, dal buio della sala, volò alla luce della figura del Rex del film di Fellini ed a coloro che si imbarcarono su quello vero: gente che espatriava, che lasciava per sempre la loro terra amata ed amara, le loro famiglie, e le lasciavano inseguendo un sogno in un mondo nuovo, sconosciuto. Gente relegata in terza classe, rinchiusa come bestiame nei ponti inferiori: donne, bambini, vecchi, giovani; ognuno con la sua storia di bisogno, ognuno portandosi dietro quale  bagaglio poca roba e nella mente molti ricordi.
In prima classe c’erano quelli che viaggiavano per diletto: in essi niente sogni, solo vanità. Le loro storie erano noiose, ricamate con bigotti pettegolezzi e spesso indorate di ipocrisia. Al ritorno nei loro eleganti salotti avrebbero narrato a parenti ed amici gli aspetti superficiali di quell’America che avevano intravisto distrattamente. Avrebbero mostrato loro le cartoline acquistate a Washington, quelle di New York, di Dallas, di Hollywood e di Boston. Cartoline quali amiche infedeli di chi non tollera la verità delle zone ritratte e ne evidenzia solo il lato esteriore. Cartoline, vago ricordo di posti dove magari mai siamo stati. Cartoline, amiche poco sincere, soventemente truccate, tuttavia testimoni dello scorrere del tempo, ricettacoli di immagini morte, teatri di immoti avvenimenti.
Ed una cartolina mi parve il passaggio del Rex nel film di Fellini “Amarcord” allorquando, sulle onde di un mare finto, come in sogno o in un vago ricordo, apparirono le mille luci dell’enorme piroscafo che scorreva via verso mete lontane.
            D’un tratto il pensiero proiettò il mio corpo su quella nave e cominciai a vagare per i ponti incrociando centinaia di persone, tra le quali riconobbi i volti di Sacco e Vanzetti, di Marconi, di Meucci, di Fermi.
Costoro, sottoforma di  figure  silenziose,  mi  passavano davanti e, via  via  che scorrevano, il loro pensiero si confondeva  col  mio e  ne percepivo il genio.  Poi, così come era venuta, la  nave  se  ne andò, passò via con il suo carico di umanità, le luci scomparvero e, nel buio, insieme ad una lacrima della “Gradisca(1) che era andata in barca con molti altri per vedere il passaggio del Rex, ne brillò una mia.
 
 


(1) Personaggio  femminile del film “Amarcord” di Federico Fellini.
 
 
 
 

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