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L'inchiodata

 
Ci si fa un'idea delle persone per ciò che esse ci mostrano nella continuità degli eventi, nello scorrere delle stagioni e durante i periodi di raccolta. E siamo noci, con il loro involucro e la loro sostanza dentro.
 
Alessia è per tutti, c'è per tutti e quando ritorna alla noce qualcuno se ne accorge e le chiede: "che succede?"
 
Alessia a volte inchioda; ogni tanto le succede di bloccarsi sull'asse attrezzato  e di non mettere le doppie frecce, non accosta e nemmeno scende per mettere triangoli. Resta lì, nel bel mezzo della carreggiata e si barrica dentro all'auto.
Lo fa di rado, ma se lo fa, lo fa davvero. Soprattutto quando, guardando distratta lo specchietto retrovisore, vede sopraggiungere un corridore allampanato su quattro ruote (ai tot km orari più trenta che non doveva) quando il limite di velocità  è degli ottanta. Allora si mette in sorpasso (ché quello davanti le fa i sessanta, cacchio!). Afferra il volante, salda. A ore dieci la mano sinistra, a ore due la destra. Qualche secondo di accelerazione e inchioda. Non si fa, lo sa che non  si fa. Ma vuole pensare che da dietro le dicano 'vaffanculo stronza', che la vedano. Che la vedano nel male.Perché nel bene le persone si fatica a vederle.
 
E' successo anche a Rocco.
Rocco non lo vedeva nessuno prima che scegliesse di inchiodare. Ha inchiodato meglio di tutti. E' stato bravo. L'inchiodata eterna. Quella che 'cazzo se ti vedono!'. A quarantaquattro anni è ora che mi vedano, ha pensato Rocco.
E si è fatto vedere.
Dentro, in chiesa. Dentro una cassa rimasta aperta fino a che la vite ha girato il fine corsa, dentro dove la carne fredda riveste le ossa e un contorno di seta ravviva il viso tirato.
Dentro un silenzio da giovedì che non importa che fosse giovedì ma suona bene, dà il segno il giovedì, ha il suono greve come lama segnaposto.
 
Ma Alessia sabato non c'era in chiesa,  non aveva saputo dell'inchiodata di Rocco. Forse Alessia  doveva essere tenuta all'oscuro, lei che non avrebbe pianto, lei che si sarebbe tenuta a lato della navata, lei che sarebbe arrivata per ultima e andata via per prima.
Quando l'amicizia è davvero, quando l'amicizia è un circondare in assenza di braccia, un esserci senza bisogno di fiato, ecco allora che la cattiveria o l'invidia o chissaché sbocciano sulle assi attrezzate e spargono olio, diligentemente, e chiodi, accuratamente.  Centimetro per millimetro, vuoto per pieno.
 
Alessia lo ha sempre visto, Rocco. Anzi, l'ha sempre sentito.  Nel suo metro e cinquantotto vi era rinchiuso l'architetto affermato, stimato dalla  moltitudine  ma anche l'uomo conosciuto dai pochi o meglio, dai  nessuno. Rocco era il terzo ed ultimo dei figli. Quel terzo  non cercato, rimasto basso forse per non essere visto.
Allora ci aveva pensato lui al come crescere.
Salendo.
Così era arrivato a Brescia, perché dalla Sicilia si sale, per arrivare a Brescia.
Laurea, matrimonio, figli. Elegante, maniacale, con il sorriso pronto e desideroso del ricambio. Con l'orologio di marca ma rigorosamente antico trovato nelle vecchie botteghe, con le scarpe lustre e   impeccabilmente cucite a mano, con l'occhialino fine di montatura ma dalle lenti spesse. Con la camminata lesta e gli occhi che non ti guardavano mai negli occhi.
 
Però Rocco, ultimamente non si alzava dal letto. Non aveva voglia di scalare ancora . Allora ha fatto sì che qualcosa lo prendesse e lo portasse in alto, in alto in alto. E  l'ha deciso lui, solo.  Non ha aspettato niente e non ha chiamato nessuno. Nel silenzio cupo, dalle tinte inafferrabili di un giovedì senza ore.
 
Rocco, in vita aspettava sempre. Ma non chiedeva mai. Forse temeva di non essere sentito.
 
...succede...
 
Come succede che il dolore renda vivi, il dolore  scaldi, il dolore ti faccia fermare  per raccontare chi sei.
 
E finché non si sale alti,  alti alti, si deve sempre tornare. 
Si deve tornare a riprendere quell'auto, quella là, quella inchiodata sull'asse attrezzato che una notte qualsiasi, forse un giovedì ma anche una domenica, perché no, era stata abbandonata con dentro la rabbia in stallo. E che aspetta...
 

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