Scritto da © Anonimo - Mar, 04/05/2010 - 08:27
Ho visto una vela: non era vera.
Ho guardato meglio: a occhi lenti.
Occhi di soppiatto tra le pieghe dei battenti.
Occhi intramoenia dell’attesa vana.
Con amore l’orizzonte s’allinea ai frangivento.
Ha crepe in più punti la parete della sera:
a chiodi d’ansia i monti sono sospesi
quadri sbilenchi;
la valle mantiene la seta
nell’abbandono frivolo
ai voli di sbieco:
vanno i rondoni a menadito,
all'ultima caccia. Non gabbiani plananti, per cui la vela.
Navigare sarebbe: ella ondeggia nel nuovo grano
rimando a spalle nude,
alla venuta per rotta di sentieri.
Ma vele: nessuna!
A che serve allora questo vento dai piedi mosso
che spinge il cuore all’affanno?
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