Scritto da © napoleonequarto - Ven, 29/05/2015 - 15:36
Il rapido fascio di luce, la maledetta lama, ha sfigurato per sempre le nostre anime. L'enorme mano, l'impronta malvagia di brina insanguinata, ha deciso che il tempo va fermato per far sì che il dolore e la devastazione possano corrodere a fondo le nostre carni.
E' lui il boia, quella lapide di ghiaccio inattaccabile che stringe il pugno e lo picchia al centro di una desolazione senza confini, alzando dalla grama terra turbini di tormento.
E così in un unico gesto, una parte di noi si perde per sempre, strappata con violenza da un'unghiata improvvisa e il tempo, l'inarrestabile baluardo, ora giace lì, paralizzato e agonizzante, prigioniero di una morsa impossibile.
E' lui il boia, quella lapide di ghiaccio inattaccabile che stringe il pugno e lo picchia al centro di una desolazione senza confini, alzando dalla grama terra turbini di tormento.
E così in un unico gesto, una parte di noi si perde per sempre, strappata con violenza da un'unghiata improvvisa e il tempo, l'inarrestabile baluardo, ora giace lì, paralizzato e agonizzante, prigioniero di una morsa impossibile.
L'inverno non è per sempre.
Quando il carnefice sarà certo che in noi non vi sarà più vita nè speranza, mollerà la sua presa e dal tempo reso libero potrà nascere un nuovo figlio, giovane, leggero, ottimista, ma per sempre mutilato.
Quando il carnefice sarà certo che in noi non vi sarà più vita nè speranza, mollerà la sua presa e dal tempo reso libero potrà nascere un nuovo figlio, giovane, leggero, ottimista, ma per sempre mutilato.
-Dedicata a un caro, meraviglioso ragazzo, che non c'è più.-
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