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Dal libro dei vivi ignari di sè

Si sta così pieni in questo vuoto dov’è la terra!
 
Perché con fondersi?
 
Oggi è il giorno da diverse settimane, ormai.
Si ama e si odia e si accavallano le gambe
come il Nilo in secca:
demone di sventura sulla sete dei gonfi.
 
Pensare un che diverso, allora.
 
Penso alla frescura che ogni fiamma porta in sé.
La sua lama di rinnovo: un bruciore che langue;
la riconversione della passione rottamata;
il muscolo vero dei calendari.
 
Posto che sia quel fuoco
da bere intero, ditemi se non trema
l’anima che antica
va silenziosa al suo angolo di cottura.

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